Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato il cessate il fuoco in Ucraina per il Natale ortodosso che avrà una durata di 36 ore. La decisione di Mosca è stata aspramente condannata da Kiev.
Erdogan chiede a Putin un cessate il fuoco unilaterale. Ma Mosca pone le sue condizioni a Kiev
Ha chiesto un cessate il fuoco unilaterale a Putin il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. La richiesta è stata avanzata durante un colloquio telefonico tra i due leader avvenuto nella giornata di giovedì 5 gennaio. A riferirlo è stata la presidenza turca, citata dall’agenzia di stampa russa Tass.
“Gli appelli alla pace e ai negoziati tra Mosca e Kiev dovrebbero essere sostenuti da un cessate il fuoco unilaterale e da una visione per una soluzione equa”, ha detto Erdogan a Putin nel corso della telefonata, stando a quanto comunicato dalla presidenza turca. Durante il colloquio, poi, sono stati affrontati anche altri temi come quello dell’energia, della Siria e delle relazioni bilaterali.
Dopo la conversazione con Putin, Erdogan ha avuto una conversazione telefonica anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In questa circostanza, il leader di Ankara ha ribadito la disponibilità della Turchia a svolgere un ruolo da mediatore per ottenere una “pace duratura” tra Russia e Ucraina. Lo riporta Anadolu.
Putin ordina il cessate il fuoco in Ucraina per il Natale ortodosso. Kiev attacca Mosca: “È una trappola cinica”
In occasione della telefonata con Erdogan, Putin ha ribadito che la Russia è “aperta a un dialogo serio” sulla pace a patto che Kiev “soddisfi le richieste note e tiene conto delle nuove realtà territoriali”. Le parole dello Zar sono state riportate dal Cremlino e citate da Interfax. Contestualmente, il presidente russo si è anche scagliato contro l’Occidente e il suo “ruolo distruttivo” in Ucraina.
E, mentre Putin ha ordinato il cessate il fuoco in ucraina dalle 12:00 del 6 gennaio alle 24:00 del 7 gennaio per il Natale ortodosso, dal fronte ucraino la decisione di Mosca rappresenta solo una “trappola cinica”.
“La dichiarazione della Chiesa ortodossa russa sulla ‘tregua di Natale’ è una trappola cinica e un elemento di propaganda”, ha scritto su Twitter Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky. Podolyak ha poi ricordato che “la Chiesa ortodossa russa ha chiesto il genocidio degli ucraini, ha incoraggiato i massacri e ha insistito per una militarizzazione ancora maggiore della Russia”. E ha aggiunto: “La Russia deve ritirarsi dai territori occupati, solo allora avrà una ‘tregua temporanea‘. Tenetevi la vostra ipocrisia. L’Ucraina non attacca territori stranieri e non uccide civili. Come fa la Federazione russa. L’Ucraina distrugge solo appartenenti alle forze di occupazione sul proprio territorio”.
Stoltenberg (Nato) contro il cessate il fuoco: “Le armi a Kiev sono la sola via per la pace”
Alle accuse rivolte all’Occidente ha risposto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg intervenendo alla Conferenza annuale della Confederazione norvegese delle imprese a Oslo. “Se vogliamo una soluzione di pace negoziata, in cui l’Ucraina sopravviva come Paese democratico indipendente in Europa, il modo più rapido per arrivarci è sostenere l’Ucraina. Le armi sono – di fatto – la via per la pace”, ha detto.
Stoltenberg, inoltre, ha anche dichiarato: “Le forze ucraine hanno inflitto pesanti perdite alla Russia in Ucraina. Ma i russi hanno dimostrato ancora una volta la volontà di correre grandi rischi e sopportare grandi perdite umane. È pericoloso sottovalutare la Russia”.
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