Certo, ci sono ancora diverse riserve. Sarà pure parziale. Ma da parte del presidente russo, Vladimir Putin, è arrivata un’importante apertura alla proposta partorita a Gedda tra gli Usa e l’Ucraina sulla tregua e sulla soluzione del conflitto russo-ucraino.
E questo mentre l’Europa continua a discutere e ad approvare piani di riarmo ed è tagliata fuori da tutti i negoziati per raggiungere la pace.
Una tregua in Ucraina “dovrebbe essere tale da portare ad una pace a lungo termine e affrontare le cause di fondo del conflitto”, ha detto Putin.
Il presidente russo ha dichiarato che Mosca è “d’accordo con le proposte per fermare le ostilità” ma che “questa cessazione dovrebbe portare alla pace a lungo termine”.
Trump apprezza le aperture di Putin
Putin ha rilasciato una “dichiarazione molto promettente” sulla tregua, ha detto Donald Trump. Putin ha fatto una dichiarazione “molto promettente” ma “non completa”, ha detto Trump incontrando il segretario generale della Nato Mark Rutte alla Casa Bianca.
Il presidente Usa ha quindi precisato che sarebbe “un momento molto deludente per il mondo” se la Russia rifiutasse un piano di pace nel conflitto in Ucraina.
Le condizioni di Mosca per una pace duratura
Mosca ha già spiegato che ci sono alcune condizioni indispensabili per arrivare alla pace, richieste sulle quali le autorità di Mosca continuano ad insistere anche dopo l’avvio dei contatti con gli Usa che si propongono di arrivare ad una soluzione negoziata del conflitto.
Le condizioni sono state poste dal presidente Putin in un discorso solenne tenuto al ministero degli Esteri di Mosca nel giugno dello scorso anno, il primo pronunciato in quella sede dal 2021.
Il presidente affermò in quell’occasione che obiettivo di Mosca è ottenere il controllo non solo della Crimea, annessa nel 2014, ma anche dell’intero territorio delle quattro regioni ucraine che attualmente le truppe russe controllano solo parzialmente: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.
No di Putin a Kiev nella Nato
Inoltre, Kiev dovrebbe impegnarsi ufficialmente a rinunciare all’adesione alla Nato. Non appena Kiev dovesse cominciare il ritiro delle truppe dalle quattro regioni e annunciare la rinuncia ad entrare nell’Alleanza Atlantica, “nello stesso minuto verrà dato l’ordine di cessare il fuoco e cominciare i negoziati”, aveva assicurato Putin.
Le trattative, aveva aggiunto, dovrebbero portare ad “accordi internazionali” che sanciscano anche la “cancellazione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia”.
Secondo fonti citate dall’agenzia Reuters, tra le richieste presentate dai russi agli americani, e discusse con loro nelle ultime settimane, figura anche l’assicurazione che dopo un accordo di pace non vengano schierate in Ucraina peacekeeper di Paesi Nato. Una ipotesi che anche pubblicamente le autorità di Mosca hanno giudicato come “inaccettabile”.
Nuovo attacco di Mosca a Mattarella
Intanto si registra un nuovo attacco di Mosca al presidente della Repubblica italiana. “Le affermazioni del presidente italiano Sergio Mattarella secondo cui la Russia minaccia l’Europa con armi nucleari sono menzogne e falsità”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Zakharova ha risposto durante una conferenza stampa a una domanda di un giornalista del sito International Reporters, secondo il quale Mattarella ha appunto accusato la Russia di minacciare l’Europa con le armi nucleari.
“Ho capito bene?”, ha chiesto la portavoce. “Ha dichiarato che la Russia starebbe minacciando l’Europa con le armi nucleari? Sono menzogne, è una bugia, non è vero, è un fake, è disinformazione. Le ho dato tutte le parole, scelga quella che le pare più descrittiva, oppure le usi tutte”.
“La Russia si è fatta promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare”, ha detto Mattarella durante la sua visita a Hiroshima lo scorso 8 marzo al Memoriale della pace.