Davanti alle reiterate provocazioni di Emmanuel Macron sul possibile invio di militari europei in Ucraina e al massiccio dispiegamento di truppe Nato al confine, c’è ben poco da stupirsi davanti alla recente – e muscolare – risposta del Cremlino di Vladimir Putin, che ha annunciato nuove esercitazioni nucleari.
A spiegare cosa sta succedendo è il ministero della Difesa di Mosca, che spiega che “durante l’esercitazione saranno attuate una serie di misure per mettere in pratica le questioni relative alla preparazione e all’uso delle armi nucleari non strategiche”, aggiungendo anche che “l’operazione mira a garantire l’integrità territoriale e la sovranità della Russia in risposta alle dichiarazioni provocatorie e alle minacce di alcuni funzionari occidentali contro la Federazione Russa”.
Macron provoca e Putin risponde per le rime
Si tratta di parole preoccupanti che hanno il sapore dell’ultimo avvertimento. Del resto, la situazione in Ucraina, dove l’esercito russo da qualche settimana avanza in modo lento ma costante, al punto che si parla di possibile crollo del fronte difensivo di Volodymyr Zelensky, sembra peggiorare sempre più. Uno scenario che diversi leader, a partire dal titolare dell’Eliseo, vogliono scongiurare con ogni mezzo, anche paventando l’eventuale possibilità di un intervento diretto. Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di mera dialettica, ma la realtà sarebbe ben diversa.
Secondo quanto riferisce l’ex sottosegretario alla Difesa USA, Stephen Bryen, in un’intervista all’Asia Times, la Francia “ha ufficialmente inviato le sue prime truppe in Ucraina”. Si tratterebbe, secondo l’ex funzionario, del Terzo Reggimento di fanteria della Legione Straniera. Un centinaio di uomini, principalmente esperti di artiglieria e ricognizione, che sarebbero stati schierati “a supporto della 54ª Brigata Meccanizzata Indipendente Ucraina nella città di Slovyansk”.
La risposta di Putin
Dichiarazioni che hanno immediatamente scatenato la reazione del Cremlino, con il ministero della Difesa che ha annunciato un’indagine sul caso, con l’ex presidente russo e attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev, che ha tuonato: “L’invio di truppe occidentali in Ucraina comporterà un’entrata diretta dei loro Paesi nella guerra, alla quale dovremo rispondere. E, ahimè, non sul territorio dell’Ucraina”.
“Per questo”, continua il fedelissimo di Vladimir Putin, “lo Stato Maggiore ha iniziato i preparativi per le esercitazioni, comprese le misure per esercitarsi nella preparazione e nell’uso di armi nucleari non strategiche”. Parole a cui ha controbattuto il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’UE affermando che “il Cremlino ha interesse a continuare con l’escalation, noi chiediamo di fermare i comportamenti irresponsabili, come l’uso della minaccia nucleare”.