Dopo Berlusconi anche Matteo Renzi e il Pd di Enrico Letta sbarcano su Tik Tok. Per uno strano scherzo del destino tre dinosauri della politica hanno scelto lo stesso identico giorno per aprire le porte al social più giovanile che c’è.
Il leader di Italia Viva nel suo primo video sulla piattaforma ha ripercorso tutte le tappe della sua vita. Poi ha raccontato che il suo sbarco sul social dei Millennials è utile per “trovare nuovi modi di dialogare” in vista delle elezioni politiche del 2022.
Ecco il video del debutto di Renzi su Tik Tok tratto da Italpress:
“Per molti di voi io sono un esperto di ‘First reaction shock’ o di ‘Sgish’, linguaggi quasi più complessi del corsivo. Altri mi conoscono come ex presidente del Consiglio, il più giovane della storia repubblicana, ma soprattutto come sindaco della città più bella del mondo, di Firenze” ha spiegato il senatore toscano cercando di strappare qualche sorriso ricordando le battute e i meme che gli venivano rivolti per via del suo inglese stentato.
“Altri magari non conoscono pagine che per me sono state fondamentali per la mia vita: essere stato arbitro di calcio o capo clan, non camorra, boyscout. Quello che è fondamentale è che io sono stato e sono soprattutto un politico, uno che crede nella politica. E se vi va, qui ci siamo”, ha concluso Renzi che seppur ingessato è apparso senza dubbio più a suo agio rispetto al Cavaliere.
Dinosauri alla carica
Un teatrino politico a cui ha voluto prendere parte anche Il Partito Democratico che poco dopo i due leader, a sua volta ha deciso di aprire la pagina su TikTok. Ad annunciarlo è il segretario Enrico Letta con queste parole: “Da oggi il Pd è su Tik Tok. Discuteremo coi più giovani delle priorità che spesso la politica trascura”.
A differenza di Renzi e Berlusconi, il canale del Pd sembra davvero interessato a parlare di temi concreti e infatti sul canale il primo a prendere la parola è Alessandro Zan. Il deputato, primo firmatario della legge per tutelare i diritti delle comunità Lgbtq+ che è stata affossata dalle destre, che ha spiegato come “forse alcuni di voi mi conoscono per il ddl Zan, la legge contro i crimini d’odio che è stata affossata al Senato in modo vergognoso da quell’applauso dei senatori di destra”.
“Il Partito Democratico ha deciso di fare il primo video su Tik Tok proprio sui diritti. Senza diritti non c’è democrazia, e parlo di tutti i diritti: il diritto di camminare mano nella mano con il proprio compagno o compagna per strada senza essere picchiati; a vivere in un ambiente sano e sostenibile; ad essere pagati quando si fanno stage e tirocini; a vivere in una società senza barriere culturali e architettoniche” spiega Zan prima di congedarsi con un appello al voto.
Renzi e il Pd, la figuraccia è dietro l’angolo
Difficilmente i messaggi di Berlusconi, Renzi e del Pd, faranno breccia tra gli utilizzatori del social network. Questo perché il gap generazionale è enorme e Tik Tok si è imposto come una straordinaria piattaforma per brevi video di intrattenimento, girati con tecniche ben differenti da quelle vetuste usate nei media tradizionali. Peccato che i politici sembrano ignorare tutto ciò e ripropongono vecchi schemi per i quali rischiano di fare una figuraccia.
A pensarla così è Alessia Morani del Pd: “Ho l’impressione che l’approdo su #TikTok della politica marchi ancora di più la distanza tra coloro che si candidano a governare il paese e chi li osserva dagli schermi dei telefonini. Un avviso a tutti noi: ai ragazzi sembriamo degli alieni”.