Questa legge s’ha da fare. Nonostante i continui dietrofront e i mal di pancia degli alfaniani, il Governo è sempre convinto di riuscire a portare al traguardo lo Ius soli. Il premier Paolo Gentiloni lo ripete continuamente e adesso a fargli eco ci si è messo pure il ministro dell’Interno, Marco Minniti.
“Penso che lo Ius soli vada approvato prima di fine legislatura”, ha spiegato domenica il numero uno del Viminale durante il suo intervento al ciclo di eventi “il Cortile di Francesco” ad Assisi: “Non c’è correlazione fra vicenda sbarchi e Ius soli, sono due questioni differenti, faremo ogni sforzo per realizzare questo obiettivo”. Ad Assisi, Minniti ha trovato la sponda del Cardinal Gianfranco Ravasi, quasi a suggellare un’intesa fra Vaticano e Governo. Del resto, già ad agosto Papa Francesco aveva “benedetto” lo Ius soli e domenica Avvenire, quotidiano della Cei, la Conferenza episcopale italiana, è uscito con una prima pagina inequivocabile: “Tutti italiani non ancora concittadini”, con la bandiera italiana sullo sfondo e un mosaico di volti di ragazzi stranieri ma nati in Italia.
Una scelta, quella del direttore Marco Tarquinio, che a dire la verità ha provocato qualche malumore all’interno delle parrocchie. Tanto che qualcuno è arrivato a non distribuire il quotidiano per protesta. È il caso del parroco di San Giuseppe da Copertino (Roma), Don Paolo Pizzuti, che su Facebook ha scritto: “Spiacente, questo è fare politica, oggi niente distribuzione di Avvenire in parrocchia”. Poi ha precisato: “Non ho detto che non si distribuisce il giornale perché contrario alle mie idee” ma “non è compito di Avvenire intervenire cosi su questioni di diritto amministrativo”.
Sull’argomento è tornato anche l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi. Dopo il monito dei giorni scorsi, Prodi ha rincarato la dose intervistato da Massimo Giannini su Radio Capital. “Credo che una volta sgomberato il campo con la legge finanziaria, sia possibile approvare la legge sullo Ius soli, ma si deve spiegare bene che non c’entra niente con gli sbarchi”, ha detto il Professore. “Non è una legge altamente permissiva – ha aggiunto – il problema è che il dibattito è scivolato in altra direzione”.