Ora il Pd comincia ad avere paura. I sondaggi indicano che il partito si ritrova ai minimi storici di gradimento, il congresso agita gli equilibri interni ma non scalda per ora gli elettori. Goffredo Bettini parla di un “congresso povero e stanco” e definisce “un pasticcio” la Carta dei valori voluta da Letta.
Cresce il pressing interno al Pd per anticipare le primarie a gennaio, un mese prima rispetto al termine fissato del 19 febbraio
Gianni Cuperlo descrive il congresso come “nato male”: “Non facciamo le due cose che dovremmo fare: scegliere finalmente di discutere e tornare a pensare”, dice, annunciando a breve la decisione sulla sua candidatura. Cresce di ora in ora il pressing interno al Pd per anticipare le primarie a gennaio, un mese prima rispetto al termine fissato del 19 febbraio.
“Perdiamo un punto percentuale a settimana. Cos’altro serve per stringere i tempi del congresso? Ma davvero vogliamo farci così male?”, scrive l’ex deputata dem Alessia Rotta. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci (mozione Bonaccini, nella foto) chiede di anticipare al 22 gennaio.
Un pressing che a sinistra leggono come il tentativo di frenare Elly Schlein, proprio mentre il consenso sulla sua candidatura sta crescendo: “Elly sta cominciando a percorrere in lungo e largo il Paese ricevendo un consenso largo e convinto e questo, evidentemente, sta infastidendo chi, fino a ieri, era in campo e ha deciso all’ultimo momento di sostenere Bonaccini”, riflette una fonte della sinistra dem.
Non poteva mancare Renzi: “Sul congresso il Pd le sta sbagliando tutte”. E nel partito qualcuno risponde: “Allora siamo sulla strada giusta”.