Prosegue l’offensiva israeliana in Cisgiordania. La condanna dell’Onu: “Cessare subito l’operazione”

Continua l'azione militare di Israele in Cisgiordania, estendendo il fronte della guerra. Ferma condanna da parte delle Nazioni Unite.

Prosegue l’offensiva israeliana in Cisgiordania. La condanna dell’Onu: “Cessare subito l’operazione”

Prosegue l’offensiva israeliana in Cisgiordania. Le operazioni proseguono per il secondo giorno consecutivo, soprattutto a Jenin e Tulkarem. Le truppe si starebbero invece ritirando da Tubas, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. 

Nell’operazione in Cisgiordania, secondo quanto riportato da fonti mediche, sarebbero 17 finora le persone uccise: 8 a Jenin, 5 a Tulkarem e 4 a Tubas. Più di 30, invece, i feriti. Complessivamente, dall’inizio della guerra, sono almeno 40.602 le persone uccise, secondo i dati del ministero della Sanità nella Striscia di Gaza, gestito da Hamas. Solamente nelle ultime 24 ore si contano 68 morti. I feriti, complessivamente, sono quasi 94mila. 

L’appello di Guterres contro l’operazione in Cisgiordania

La situazione non sembra quindi migliorare. Tanto che è intervenuto pure il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, chiedendo di interrompere immediatamente l’operazione in Cisgiordania: “Gli ultimi sviluppi nella Cisgiordania occupata, compreso il lancio di operazioni militari su larga scala da parte di Israele, sono profondamente preoccupanti. Condanno fermamente la perdita di vite umane, anche di bambini, e chiedo l’immediata cessazione di queste operazioni”. 

Dura anche la reazione dell’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell: “L’invito del ministro degli Esteri israeliano di Israele di evacuare le persone dalla Cisgiordania, facendo più o meno ciò che hanno fatto a Gaza, è totalmente inaccettabile. E spero che i ministri alzeranno la loro voce contro la situazione in Gaza e in Cisgiordania”.

Borrell parla al suo arrivo al Consiglio informale Esteri e si sofferma anche sul caso di alcuni ministri di Israele che “hanno lanciato messaggi d’odio, incitazione a commettere crimini di guerra contro i palestinesi”. “Credo – prosegue l’Alto rappresentante – che l’Ue debba usare tutti gli strumenti a sua disposizione”. Ma a decidere sull’ipotesi di sanzionare alcuni ministri a decidere dovranno essere gli Stati membri.