Nemmeno il tempo di festeggiare per la nomina ad amministratore delegato di Leonardo, ex Finmeccanica. Il gup Salvatore Bloise del Tribunale di Lagonegro, in provincia di Potenza, ha infatti rinviato a giudizio per usura bancaria Alessandro Profumo, ex presidente del Monte dei Paschi di Siena e da poco, come detto, emigrato a Leonardo. Il processo si aprirà il prossimo 23 maggio davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Lagonegro. La decisione del gup risale al primo marzo scorso. Insieme a Profumo è stato rinviato a giudizio per usura bancaria anche Raffaele Picella, ex presidente della Banca della Campania.
La vicenda – Ma per capire cosa sia accaduto, facciamo un passo indietro. La vicenda giudiziaria ha avuto inizio nel 2014 con la denuncia fatta da un imprenditore di Sala Consilina del settore delle concessionarie auto. Nella denuncia l’imprenditore lamentava l’applicazione da parte delle due banche di tassi usurari ai suoi danni. L’uomo sostiene anche di aver perso contratti importanti a causa della sua esposizione bancaria. “Le indagini del pubblico ministero – ha spiegato all’Agi il legale dell’imprenditore di Sala Consilina, l’avvocato Carlo Scorza – hanno evidenziato che si sono registrati tassi ultralegali da parte di due istituti bancari fino a un massimo di 190mila euro per una esposizione debitoria che tale non è”. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio per Profumo, formulata dal pm il 4 ottobre 2016 e accolta conseguentemente dal gup.
Tassi folli – Secondo l’accusa i tassi, come si desume dal decreto di rinvio a giudizio firmato dal giudice per l’udienza preliminare, sarebbero stati “superiori al tasso di soglia” stabilito per legge, arrivando fino a un massimo del 190% per Mps e del 511% per Banca della Campania. Sia per Profumo che per Picella le accuse sono aggravate per “aver commesso il fatto nell’esercizio dell’attività bancaria e in danno di esercente l’attività imprenditoriale”. Il decreto – che porta la data del primo marzo, ma la notizia si è appresa ieri – fissa per il prossimo 28 settembre l’udienza dinanzi al Tribunale di Lagonegro.
La difesa – Ovviamente secondo i legali dell’ex presidente di Mps contattati ancora dall’Agi, Alessandro Profumo sarebbe completamente estraneo ai fatti denunciati. Questa la ragione per cui i suoi avvocati si dichiarano molto tranquilli sull’esito della vicenda. In particolare, i legali si dicono convinti che non sono state superate le soglie di usura e che i contratti oggetto dell’inchiesta risalgono a un periodo antecedente all’ingresso di Profumo in Mps. Come se non bastassem, Adriano Raffaelli e Francesco Mucciarelli (i legali di Profumo, appunto) precisano che l’iscrizione dell’attuale manager di Leonardo-Finmeccanica nel registro degli indagati è avvenuta perché era il legale rappresentante al momento in cui è stata aperta l’indagine.