“In Italia stiamo assistendo a quasi 10mila ucraini che sono arrivati, metà donne e un po’ meno della metà sono bambini e il resto uomini. La maggior parte arriva tramite frontiera terrestre italo-slovena”. È quanto ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nel corso di una conferenza stampa (qui il video) dedicata all’emergenza legata alla guerra in Ucraina e all’arrivo di profughi ucraini in Italia.
Profughi ucraini in Italia, via libera alla prima ordinanza di Protezione Civile per definire le modalità di assistenza
“L’incremento quotidiano sta aumentando – ha aggiunto Curcio riferendosi ancora Profughi ucraini in Italia -: sono arrivate 2.500 persone in più tra ieri e oggi, ma arrivano con flussi che risultano al momento gestibili. Queste persone sono in una sorta di rete familiare che si è attivata e in qualche caso anche attraverso strutture territoriali”.
“Ho appena avuto il Nulla Osta – ha spiegato il capo della Protezione civile – per la prima ordinanza di Protezione Civile che definisce l’assistenza. La gestione di questa emergenza da un punto di vista operativo ha un punto fermo: presidenti Regione sono i delegati per i sistemi territoriali di Protezione Civile. Sono loro i commissari delegati. È invece il prefetto a definire l’accoglienza ai profughi che vengono dall’Ucraina e nel momento in cui avesse la necessita’ di un supporto più ampio si attivano le Regioni”.
Profughi ucraini in Italia, attrezzature e mezzi da otto regioni
“Otto regioni hanno dato disponibilità di attrezzature e mezzi – ha annunciato Curcio -, abbiamo un ospedale da campo della Regione Piemonte che è stato dato in disponibilità e stiamo attendendo la risposta dall’Europa. Abbiamo fatto anche una ricognizione posti liberi disponibili suddivisi su tipologie, ci sono posto per ustionati, pediatrici, oncologici e specializzati in dialisi”.
“Abbiamo inviato 200 tende e attrezzature per 1000 posti letto – ha detto ancora Curcio -, trasportati dalla Croce Rossa: sono destinati a ustionati, pediatrici, oncologici, neonatali e specializzati in dialisi. Un primo carico è arrivato ieri sera in Polonia. C’è una rete nella quale ci si sta muovendo. Le associazioni umanitarie si stanno muovendo per portare aiuti e anche la comunità Ucraina che è molto forte e solida”.
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