La Procura di Roma indaga sulle pressioni ricevute al Cairo dal consulente egiziano della famiglia di Giulio Regeni, il ricercato italiano torturato e ucciso in Egitto tra gennaio e febbraio 2016, da personale della National Security di Nasr City. Ai Servizi di sicurezza egiziani appartengono alcuni degli ufficiali indagati dai pm capitolini nell’ambito dell’inchiesta principale sulla morte di Regeni. La nuova inchiesta è stata aperta alla luce di un esposto presentato dall’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia del 28enne ricercatore friulano.
L’esposto, in base a quanto ha appreso l’Ansa, è stato depositato ieri negli uffici della Digos di Genova e arriverà all’attenzione del pm Sergio Colaiocco che indaga sul sequestro e la morte di Regeni. Nel documento l’avvocato Ballerini ricostruisce gli eventi delle ultime ore ritenendo “leso il diritto di difesa della famiglia Regeni” e “lo svolgimento dell’attività difensiva nel loro interesse, in particolare in relazione alla situazione processuale, con la recente iscrizione nel registro degli indagati di cinque ufficiali egiziani”.