Undici anni di reclusione: è questa la pena inflitta dal Tribunale di Vibo Valentia all’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, Giancarlo Pittelli (nella foto), imputato nel maxi-processo contro la ‘ndrangheta “Rinascita Scott” – 338 gli imputati – scaturito dall’inchiesta coordinata dall’ex procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Per l’ex deputato azzurro la Dda aveva chiesto la condanna a 17 anni. Tra i nomi pronunciati dai giudici – oltre 200 le condanne -, anche quelli del tenente colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli, condannato a 2 anni e 6 mesi (8 anni la richiesta), dell’ex finanziere Michele Marinaro condannato a 10 anni e sei mesi (17) e dell’ex consigliere regionale Pietro Giamborino condannato a 1 anno e 6 mesi (20).
Pittelli è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Assolto dalla stessa accusa l’ex sindaco di Pizzo Calabro, Gianluca Callipo. Solo un anno e 6 mesi di carcere, a fronte di 20 anni richiesti, per l’ex consigliere regionale del Pd Pietro Giamborino. Assolto anche l’ex consigliere regionale Luigi Incarnato. L’ex consigliere comunale di Vibo, Alfredo Lobianco, e l’ex assessore comunale di Vibo Valentia, Vincenzo De Filippis sono stati assolti.
Il Tribunale di Vibo Valentia ha inflitto complessivamente oltre 2.000 anni di carcere nell’ambito del processo “Rinascita Scott”
Ha retto invece l’accusa per i clan Lobianco, Pardea e Barba di Vibo Valentia, Accorinti di Zungri e Bonavota di Sant’Onofrio. Due anni e sei mesi sono stati inflitti all’ex comandante provinciale di Teramo Giorgio Naselli, mentre a 4 anni è stato condannato Filippo Nesci, ex comandante della Polizia municipale di Vibo Valentia. Il Tribunale ha complessivamente inflitto oltre 2.000 anni di carcere su 4.000 richiesti. Complessivamente sono 134 i capi di imputazione che vengono meno fra assoluzioni e prescrizioni.
Le pene più alte – 30 anni di reclusione – per i boss Saverio Razionale di San Gregorio d’Ippona, Paolino Lo Bianco di Vibo Valentia e Antonio Vacatello di Vibo Marina. Disposti anche notevoli risarcimenti (da quantificare in separata sede) nei confronti delle parti civili, dalla Presidenza del Consiglio al Ministero dell’Interno sino a diversi Comuni del Vibonese.
Pittelli: “Lascio agli sciacalli di turno il compito di imperversare”
“Sono sempre stato abituato a non commentare le sentenze, continuerà a farlo. Lascio agli sciacalli di turno il compito di imperversare, così come hanno fatto in questi 4 anni, sulle televisioni nazionali e locali” ha detto all’AGI l’ex parlamentare di Forza Italia Pittelli.
L’impianto accusatorio della Dda di Catanzaro ha retto
Regge, dunque, l’impianto accusatorio della Dda di Catanzaro nel maxiprocesso Rinascita Scott. Oltre 600 gli avvocati impegnati nel collegio di difesa di un processo preso il via dopo il blitz nella notte del 19 dicembre 2019. Il processo e’ iniziato nel gennaio del 2021 nell’aula bunker dell’area industriale di Lamezia Terme. I giudici hanno chiuso l’istruttoria dibattimentale neii primi di ottobre, con una camera di consiglio andata quindi avanti per oltre un mese. I giudici – presidente Brigida Cavasino, a latere i giudici Germana Radice e Claudia Caputo – per la camera di consiglio sono stati ospitati in locali della scuola di Polizia a Vibo Valentia per non avere contatti con alcuno.
L’inchiesta era stata coordinata dalla Dda di Catanzaro con l’ormai ex procuratore Nicola Gratteri, ora a Napoli, e i pm Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso. Oltre 50 i collaboratori di giustizia escussi nel processo durante quasi due anni di dibattimento. Sul “campo” l’inchiesta è stata condotta principalmente dai carabinieri del Ros di Catanzaro e di Roma, oltre ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia.