Sentenza ribaltata e condanne annullate per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola nel processo d’appello sul caso Mps. La Corte d’Appello di Milano ha infatti assolto Profumo (ex presidente del Monte dei Paschi di Siena ed ex amministratore delegato di Leonardo) e Viola (ex amministratore delegato della stessa banca), azzerando la condanna a 6 anni di carcere che era stata inflitta ai due manager per false comunicazioni sociali e aggiotaggio nel processo di primo grado.
Sentenza ribaltata e condanne annullate per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola nel processo d’appello sul caso Mps
Annullata anche la sanzione pecuniara pari a 800 mila euro nei confronti di Banca Mps, finita sotto processo per responsabilità amministrativa di società per reati commessi da propri dirigenti. Sentenza di assoluzione anche per Paolo Salvatori, ex presidente del consiglio sindacale di Mps, che in primo grado era stato condannato a 3 anni e 6 mesi. La pubblica accusa, rappresentata in aula dal sostituto procuratore generale Massimo Gaballo, aveva chiesto la conferma delle condanne a 6 anni per Profumo e Viola e l’annullamento della condanna di Salvatori con il trasferimento a Siena degli atti relativi alla sua posizione per competenza territoriale.
Annullata anche la sanzione pecuniara da 800mila euro nei confronti della Banca senese
Le imputazioni riguardavano una serie di presunte irregolarità nella contabilizzazione a bilancio di 5 miliardi di derivati legati alle operazioni effettuate dall’istituto di Rocca Salimbeni con tedesca Deutsche Bank e la giapponese Nomura: sono i derivati denominati “Alexandria” e “Santorini” che tra il 2012 e il primo semestre 2015 sarebbero stati falsamente rappresentati a bilancio come operazioni in titoli di Stato attraverso una contabilizzazione “a saldi aperti”. Nel primo grado di giudizio, andato a sentenza nell’ottobre 2020, Profumo e Viola erano stati ritenuti colpevoli di aggiotaggio e di aver fornito false comunicazioni a soci e mercati ma solo nel primo semestre 2015. I due manager furono invece assolti dall’accusa di false comunicazioni sociali nel biennio 2013-2014 “perchè il fatto non sussiste”.
In primo grado gli ex vertici del Monte dei Paschi di Siena erano stati condannati a 6 anni di carcere
Tutte accuse spazzate via nel processo d’appello che ha anche portato all’annullamento dei risarcimenti stabiliti in primo grado a favore degli oltre 2 mila piccoli risparmiatori che si sono costituiti parte civile. Una sentenza che arriva a due mesi esatti dall’assoluzione stabilita in via definitiva dalla Corte di Cassazione per i manager che guidarono Mps nel quadriennio precedente (dal 2008 al 2012), tra cui l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e l’ex direttore finanziario Gianluca Baldassarri.
“Sono emozionato. Dopo otto anni di sofferenza ho sempre avuto fiducia nella giustizia. Sono anche molto per la banca perche’ si chiude questa triste vicenda” ha commentato Profumo dopo la lettura della sentenza.