Colpo di scena alla prima udienza del processo per il caso Consip che vede imputate cinque persone, tra cui l’ex ministro dello Sport ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, e l’ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette. I giudici hanno, infatti, disposto il trasferimento del procedimento ad altro collegio fissando al 3 marzo la nuova udienza davanti alla ottava sezione penale del Tribunale di Roma. La decisione dei giudici di Piazzale Clodio è stata però contestata dalle difese degli imputati che hanno presentato un ricorso in Cassazione.
Nel processo, in cui si ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio, sono imputati anche il generale dell’Arma Emanuele Saltalamacchia, all’epoca dei fatti comandante della Legione Toscana, l’ex presidente di Publiacqua Firenze ed ex consigliere di Palazzo Chigi, Filippo Vannoni e l’imprenditore Carlo Russo. Tra i 54 testimoni citati nel processo dalla Procura di Roma compare anche il nome dell’ex premier e leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
Secondo l’accusa, l’ex sottosegretario Lotti, il 3 agosto 2016, avrebbe rivelato all’allora ad di Consip, Luigi Marroni, “l’esistenza di una indagine penale che interessava gli organi apicali passati e presenti di quella società e, in particolare, di una attività di intercettazione telefonica sull’utenza in suo uso”. Circostanza sempre negata dall’ex ministro dello Sport (“Non potevo dire ciò che non sapevo”). Favoreggiamento e rivelazione di segreto sono i reati attribuiti, invece, al generale Del Sette che nell’estate del 2016, sempre secondo i pm, avrebbe informato l’allora presidente di Consip, Luigi Ferrara, l’esistenza di un’inchiesta penale sul conto dell’imprenditore campano Alfredo Romeo e di essere cauto “nelle comunicazioni a mezzo telefono”.