Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha pubblicamente aperto all’ipotesi di privatizzazioni. La strada è tracciata, quindi, ma andrà seguita con prudenza e paletti stringenti. Le dismissioni dei beni statali riguarderanno solo piccole quote di minoranza, secondo quanto anticipa la Repubblica.
L’obiettivo è preservare il controllo pubblico, soprattutto in alcune società ritenute strategiche. Ma anche compensare le risorse in uscite con la partecipazione alla Netco di Tim. Cosa verrà privatizzato dal governo Meloni? Vediamo le ipotesi in campo.
Privatizzazioni, quali saranno le dismissioni del governo
Il primo passo riguarda Monte dei Paschi di Siena, secondo la volontà di Palazzo Chigi e secondo quanto stabilito con l’Ue. Anche se c’è da fronteggiare l’opposizione interna di Forza Italia che punta invece su altro. Il partito di Antonio Tajani vuole la privatizzazione dei porti, che non piace al leader leghista e ministro delle Infrastrutture (quindi responsabile in materia) Matteo Salvini.
Gli azzurri stanno lavorando a un disegno di legge per la dismissione dei porti, turistici e commerciali, trasformando le autorità portuali in Spa. Ma sono anche altre le ipotesi in campo in tema di privatizzazioni: dal trasporto pubblico locale all’edilizia sanitaria, passando anche per alcuni servizi della Pubblica amministrazione. Nulla, per il momento, sembra essere stato stabilito.