L’erogazione della seconda rata del Pnrr (qui la sintesi del Piano), in scadenza al 30 giugno 2022, “presuppone il conseguimento di 45 traguardi e obiettivi per un contributo finanziario e di prestiti pari a 24,1 miliardi di euro”.
“In vista della realizzazione dei suddetti traguardi e obiettivi – ha detto oggi il premier Mario Draghi nel corso del Consiglio dei ministri – chiederei, nei prossimi giorni, a tutti i Ministri di indicare dello stato di attuazione degli investimenti e delle riforme di competenza, segnalando l’eventuale necessità di interventi normativi e correttivi connessi alla realizzazione dei suddetti obiettivi e traguardi”.
“Il prossimo Consiglio dei ministri di mercoledì – ha fatto sapere oggi il presidente del Consiglio -, quindi, sarà dedicato a una puntuale ricognizione della situazione relativa ai principali obiettivi Pnrr del primo semestre dell’anno”.
Mannaia Ue sul Pnrr dei Migliori. Bruxelles pronta a tagliarci i fondi. Entro giugno il ricalcolo della quota a fondo perduto. Rischiamo di perdere fino a 21 miliardi di euro.
L’Ue, inoltre, come è emerso la scorsa settimana (leggi l’articolo), potrebbe costringere il Governo italiano a rivedere il Piano nazionale ripresa resilienza a causa del taglio dei fondi. A ventilare una modifica del Pnrr – causa l’aumento dei prezzi delle materie prime che mette in difficoltà le imprese costruttrici impegnate nei progetti – nei giorni scorsi era stato anche il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini (leggi l’articolo) ma il giorno dopo Bruxelles ha fatto sapere che cambiare il Piano è possibile ma non è semplicissimo.
L’Italia potrebbe vedersi tagliare una parte dei trasferimenti previsti dal Next Generation Eu, per via del buon andamento della sua economia, che ha messo a segno un rimbalzo superiore alle previsioni. E in questo caso sarebbe di fatto costretta a rivedere il suo Piano.