Associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione. Sono le accuse che hanno portato ieri all’arresto di Lucia Simeone, collaboratrice del parlamentare europeo di Forza Italia Fulvio Martusciello, colpita da un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie belghe.
L’arresto di Simeone – che sarà interrogata domani, rientrerebbe nell’inchiesta sui finanziamenti elargiti, secondo la procura federale belga, a 15 tra europarlamentare in carica ed ex dal gigante cinese della telefonia Huawei. Già nei giorni scorsi il sito di informazione “Follow the Money” aveva rivelato che il capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo Martusciello e l’ex eurodeputato di Azione, Giuseppe Ferrandino (entrambi non indagati), erano citati nelle carte degli inquirenti belgi, la cui inchiesta finora ha portato all’arresto di quattro lobbisti legati a Huawei, sospettati di aver corrotto con viaggi, regali e biglietti per partite di calcio alcuni eurodeputati per favorire gli interessi cinesi in Europa.
Nel corso di una serie di perquisizioni all’Eurocamera, gli investigatori belgi avevano momentaneamente sequestrato gli uffici di due assistenti legati a Forza Italia, rimuovendo poi i sigilli all’inizio di questa settimana.
Sia Ferrandino che Martusciello avevano firmato una lettera pubblica a favore di Huawai quando Bruxelles discuteva di un’esclusione della società dal mercato delle Tlc, che metteva in guardia dal “razzismo tecnologico” e invitava l’Europa a “prendere la propria decisione, basata sui propri interessi, non su quelli di terze parti”.