Eppur si muove. Lentamente, senza fare rumore, ma qualcosa in Europa si muove proprio nella direzione presa oltre un anno fa dal Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda il grande tema del lavoro, le raccomandazioni fatte all’Italia in occasione dell’ultimo Consiglio dell’Unione europea su occupazione, politica sociale, sanità e affari dei consumatori, noto come Epsco, sembrano infatti ricalcare proprio le battaglie pentastellate che già hanno dato ottimi risultati sul fronte dell’occupazione e delle tutele dei lavoratori. Un segnale concreto che mostra come non sia stato un voto al buio quello dato dal M5S alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che a sua volta ha fatto diverse promesse, a partire dal salario minimo, e non resta ora che attendere i fatti.
LE INDICAZIONI. Il Consiglio Epsco, che riunisce i ministri degli Stati membri responsabili dell’occupazione, degli affari sociali, della salute e della politica dei consumatori, nell’ultima sessione ha affrontato il tema delle politiche a favore dell’occupazione, adottando i relativi orientamenti per i diversi Paesi. Indirizzi tra l’altro presentati già dalla Commissione europea il 27 febbraio scorso. L’ennesima prova che alla fine a Bruxelles in molti hanno capito di non poter continuare a percorrere la strada dell’austerity senza tenere conto delle esigenze e difficoltà delle famiglie e dei giovani. Italiani e non solo.
Gli Stati membri sono stati così invitati a rilanciare la domanda di forza lavoro, a potenziare l’offerta della stessa, migliorando l’accesso all’occupazione, all’abilità e alle competenze, a migliorare il funzionamento dei mercati del lavoro e l’efficacia del dialogo sociale, e a promuovere le pari opportunità per tutti, favorendo l’inclusione sociale e combattendo la povertà. Insomma gli stessi obiettivi che si è dato il Movimento 5 Stelle appena varcata la porta di Palazzo Chigi.
MISURE PER ROMA. Approvate quindi dall’Epsco le raccomandazioni per ogni Paese. All’Italia è stato così chiesto di adottare, tra il 2019 e il 2020, misure volte a spostare la pressione fiscale dal lavoro, ad attuare pienamente le passate riforme pensionistiche, creando in tal modo dei margini per altra spesa sociale e pubblica favorevole alla crescita, a intensificare gli sforzi per contrastare il sommerso, a garantire politiche attive del mercato del lavoro e delle politiche sociali integrate e in grado di coinvolgere soprattutto i giovani e i gruppi vulnerabili, e a sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, garantendo soprattutto l’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia.
Per il Consiglio dell’Ue, presieduto in questo semestre dal finlandese Antti Rinne (nella foto), vanno combattute tutte le forme di disuguaglianza, facendo attenzione a non lasciare indietro nessuno e cercando di prestare aiuto subito alle persone più svantaggiate. Un’approvazione, seppure indiretta e tardiva, da parte di Bruxelles dello stesso Reddito di cittadinanza, uno dei provvedimenti bandiera del M5S.