di Ludovica Del Brì
Neri Poppins, 2% di share in prima serata. Celi mio marito, 3%. Uno di quei giorni che…, lo share non va oltre il 3,5% nella puntata di esordio; I dieci comandamenti arrivano al 4%. Una vera mattanza di programmi, artisti e conduttori di tendenza “affondati”, tutti accomunati dal fattore Andrea Vianello, nuovo direttore di Rai tre voluto da Luigi Gubitosi. “Mi sono appassionato alla sua idea di gestione” spiegava il direttore generale di viale Mazzini per giustificarne la nomina, nel novembre scorso, ma dopo sei mesi i risultati stentano ad arrivare e i progetti proposti dal nipote di Edoardo, il cantante dei Watussi, naufragano e si collezionano. Sarà difficile per lui farsi perdonare la figuraccia rimediata da un artista del calibro di Neri Marcorè, corteggiatissimo da cinema, fiction e pubblicità, ridotto in prime time a numeri da prefisso telefonico di Milano, con un format che aveva mostrato la corda anche in seconda serata navigando intorno al 4%.
E l’aver ridotto un’autrice e blogger dall’ironia tagliente come Lia Celi al rango di desperate housewife, con un format tv senza nè capo nè coda. Risultati dei quali dovrà tener conto il gruppo di lavoro che si occupa del “cantiere” del piano industriale sull’ottimizzazione del palinsesto, già alle prese con la crisi di Rai due e con la frammentazione di ascolto dei canali digitali.Ora gli assi nella manica di Vianello si chiamano Selvaggia Lucarelli e David Parenzo. Ma, se nel primo caso, il progetto è ancora fumoso, per il radiofonico Parenzo l’arrivo a giugno in prima serata su Raitre appare pressoché certo, forse per cercare anche una possibile alternativa a Giovanni Floris.