Prima notte del dopo terremoto trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza per la popolazione colpita dal nuovo terremoto tra Umbria, Marche e Lazio. Perché il punto, ora, è proprio questo: trovare una sistemazione adeguata, col sopraggiungere dell’inverno, a una marea di sfollati. Il Governo ha addirittura deto di temere almeno 100mila sfollati. A parlare a riguardo, ieri sera, anche il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: “Gli sfollati fino a questo momento sono 25 mila”, ha detto.
Intanto, le scosse continuano: diverse quelle avvertite chiaramente anche nella zona di Norcia, la più forte di tutte, di magnitudo 4.2, registrata alle 4:27 dai sismografi dell’Ingv.
Prosegue intanto il lavoro della Protezione civile e degli altri soccorritori impegnati sul campo. Al momento risultano quasi ottomila le persone assistite. In particolare, sono oltre 900 in Umbria: quasi 400 presso strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre 500 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.
Nelle Marche, gli assistiti sono circa 6.500, di cui oltre 2.000 negli alberghi sulla costa adriatica, 4.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e le altre in strutture ricettive agibili sul territorio.
Nel Lazio, 130 persone sono ospitate in una struttura allestita a Leonessa.
A questi la Protezione civile stima che si aggiungeranno, nelle prossime ore, circa 3.000 persone che trascorreranno la notte in strutture di prima accoglienza in corso di allestimento tra Umbria e Marche.
SOLIDARIETA’ – Intanto è stato riattivato il numero per offrire una piccola donazione alle zone terremotate. Tramite Tim, Vodafone, Wind, H3G e Poste mobile è possibile donare due euro inviando un sms o effettuando una chiamata da linea fissa al numero 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti, senza alcun ricarico, alla Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.
FERITI – Norcia risulta la cittadina più colpita, le prime notizie di stamani apparivano particolarmente drammatiche. L’ultimo bilancio è meno grave di quello ci si poteva ipotizzare, si parla di nove feriti più gravi, in particolare una donna di 50 anni gravemente ferita dopo essersi lanciata dalla finestra durante la scossa di terremoto. Ma, oltre ai gravi danni al patrimonio monumentale, Norcia , ritenuta cittadina tra le più virtuose dopo la ricostruzione negli anni ’90, ora sta vivendo momenti particolarmente critici per le strade bloccate, i collegamenti telefonici difficili e il black out elettrico. I vigili del fuoco hanno parlato di “nuvole di polvere” che si sono alzate e i primi mezzi di soccorso sono stati dirottati su piccole strade rurali perchè le vie che raggiungono la cittadina umbra sono bloccate da crepe e massi caduti in vari punti.
Tra i feriti lievi nelle zone terremotate delle Marche, a Tolentino risulta una persona ferita per aver cercato di calarsi dalla terrazza. E sempre a Tolentino, nella chiesa di San Giuseppe, sono state sfiorate dai crolli alcune persone che stavano pregando. Il sindaco della cittadina marchigiana: “State lontani dal centro storico e invito i cittadini a trovare un’altra sistemazione, cercate di dirigervi verso alloggi sulla costa adriatica. Il nostro centro di accoglienza esplode, e dobbiamo aprirne altri due”.
Due persone sono state salvate subito dopo la forte scossa di terremoto a Poggio Vitellino una frazione di Amatrice. E ad Amatrice è crollata la chiesa di Sant’Agostino.
Si è mobilitato anche il corpo nazionale del Soccorso Alpino e le loro squadre si stanno concentrando nelle zone tra Norcia e Forca Canapine, il passo di montagna sui Monti Sibillini al confine tra l’Umbria e le Marche, dove una donna sarebbe rimasta bloccata sotto le macerie.