Niente modello Emilia. Perché bisogna prestare attenzione all’identità del territorio. E lasciare la corsia preferenziale alla sicurezza delle scuole. Vasco Errani, fresco di nomina a commissario per la ricostruzione, ha illustrato a grandi linee il suo piano. “Scuole e sicurezza degli istituti scolastici rappresentano la priorità assoluta di questa seconda fase dopo l’emergenza della prima settimana”, ha detto, avviando la serie di visite nelle zone più colpite dal terremoto del 24 agosto. Per l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna bisogna “garantire il nuovo anno scolastico e la riapertura delle scuole nelle zone terremotate è un’impellenza assoluta. Su questo stiamo lavorando alacremente. In alcune zone alcuni problemi sono stati gia’ risolti. E adesso andiamo avanti”.
Sul lavoro che lo attende ha ricordato: “Non ho la bacchetta magica, qui non si fanno miracoli. Lasciamo stare l’Emilia, giudicate me”. Nello specifico, ha raccontato: “Mi va bene che si faccia polemica su di me, ma in Emilia Romagna il terremoto è stato gestito e i primi protagonisti sono stati i cittadini. Andate lì, vedete e sentite, non è finito, certo abbiamo ancora problemi nei centri storici, che richiede un impegno di medio periodo.”. Secondo il commissario, quindi, “l’unico modello è il territorio, la salvaguardia dell’identità del territorio”. Ma la polemica politica sulla nomina dell’esponente del Pd non si è chiusa. Il leader della Lega, Matteo Salvini, è ripartito all’attacco: “Errani non è riuscito a ricostruire casa sua, non vedo perché debba riuscire a ricostruire la casa degli altri”.