Prima la siccità, poi il maltempo con temporali tropicali e grandinate. Non c’è pace per l’agricoltura italiana che, a causa dei cambiamenti climatici, è letteralmente in ginocchio. Secondo gli ultimi dati la conta dei danni, si legge in una nota di Coldiretti, ha già sfondato la mostruosa quota di 3 miliardi di euro. Stando alla nota le devastazioni alle coltivazioni riguardano tanto il Nord quanto il Sud del Paese.
In Lombardia sono andati distrutti mais, soia, angurie, meloni e i frutteti. Forti grandinate anche in Veneto. Maltempo che ha flagellato il settore agricolo anche del Lazio, del Molise, della Campania e della Puglia.
Precipitazioni e grandinate che oltre a fare danni incalcolabili alle coltivazioni, letteralmente mandando in fumo il lavoro di un anno degli agricoltori nel volgere di pochi minuti, non hanno neanche alleviato la grave siccità che sta vivendo il Paese.
Prima la siccità poi il maltempo. Ma a preoccupare è soprattutto la rete idrica colabrodo
Del resto la crisi idrica è aggravata dalle pessime infrastrutture italiane. Ce lo ricorda l’Ispra secondo cui “le statistiche dell’Istat sull’acqua per gli anni 2019-2021, rivelano che nel 2020, nei 109 Comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, il servizio di distribuzione dell’acqua potabile è stato caratterizzato da perdite in rete dell’ordine del 36%”.
Ciò, concludono gli esperti, “si traduce nel fatto che a fronte di un prelievo di 370 litri per abitante al giorno, quelli effettivamente utilizzati sono 236”.