“La crisi sta mettendo in grave preoccupazione le famiglie per la vita quotidiana e le imprese per la loro capacità di funzionare di fronte a questo impensabile aumento sconsiderato dei prezzi dell’energia”. È quanto ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la stampa in Macedonia del Nord, a proposito dell’adozione del Price cap sul gas russo sul tavolo del Consiglio europeo straordinario sull’Energia di oggi.
Mattarella: “L’Italia ha proposto all’Ue il tetto al prezzo del gas quattro mesi fa. È urgentissimo procedere, superando le ultime resistenze”
“L’Italia – ha aggiunto Mattarella parlando ancora della crisi energetica e dell’adozione del Price cap- ha proposto già da quattro mesi all’Unione europea il tetto al prezzo del gas che adesso alcuni altri Paesi cominciano a comprendere necessario. Se fosse stato adottato quando l’Italia lo aveva proposto, quattro mesi fa, avremmo evitato alcune delle conseguenze di rincaro dell’energia. È urgentissimo procedere, superando le ultime resistenze che vi sono nell’Unione perché questo significa porre le famiglie e le imprese a riparo dalle speculazioni politiche e finanziarie”.
“Vi è un’altra esigenza, quella di creare meccanismi di solidarietà nell’Unione europea”
“Vi è un’altra esigenza – ha detto ancora Mattarella -, naturalmente: quella di creare, di fronte a problemi così gravi che nessun Paese da solo può risolvere, dei meccanismi di solidarietà nell’Unione europea che – ripeto – devono abbracciare anche i Paesi dei Balcani occidentali, ad esempio per l’acquisto comune, di cui già si parla, di gas, gas liquefatto e idrogeno. Ma questi meccanismi vanno sviluppati anche per altri aspetti, e questi posso dare una risposta di calmieramento e di rassicurazione”.
“Si aggiunge a questo – ha concluso il presidente della Repubblica – l’opera che sta si compiendo in Italia velocemente di affrancamento dal gas russo per evitare che il gas e l’energia divengano non più un elemento di contrattazione economica tra chi rifornisce chi lo acquista ma uno strumento di pressione politica o di speculazione. L’Italia sta velocemente procedendo nel diventare indipendente del tutto dal gas russo”.
I ministri Ue dell’Energia hanno chiesto che la Commissione Ue proponga interventi di emergenza
I ministri Ue dell’Energia, nel corso del Consiglio straordinario di oggi, hanno chiesto che entro metà settembre la Commissione Ue “proponga interventi di emergenza e temporanei, incluso il price cap sul gas”. “Misure specifiche su questo aspetto dovrebbero anche aiutare a limitare l’impatto degli alti prezzi del gas sui mercati dell’elettricità Ue e i prezzi dell’energia per i consumatori”. Sul price cap “i ministri hanno rivisto le possibili opzioni per l’introduzione di un price cap sul gas importato da specifiche giurisdizioni, è necessario ulteriore lavoro rispetto alla possibile introduzione di tali misure”
“Dobbiamo affrontare il caro dei prezzi dell’elettricità ma senza mettere a rischio il mercato dell’energia e le fornitura che ci siamo assicurati per questo inverno, mettendo ad esempio un tetto al prezzo del Gnl. Ma nulla è escluso e il dibattito è in corso” ha dichiarato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, al termine del Consiglio straordinario Energia. “Oggi – ha aggiunto – diversi ministri ci hanno chiesto di analizzare il price cap per il resto del gas importato dall’Ue: se lo scopo della nostra politica è contrastare la manipolazione russa delle consegne di gas all’Ue, ha senso prendere di mira solo il gas russo. In questa fase nulla è fuori discussione, un tetto generalizzato alle importazioni di gas, incluse quelle di Gnl, potrebbe presentare una sfida alla sicurezza dell’approvvigionamento”.
Quindici Paesi si sono pronunciati a favore di un Price cap generalizzato
“Il ministro tedesco – ha detto il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani- ha detto che non hanno nessuna pregiudiziale sul Price cap, tra l’altro aperto, per tutti gli operatori. Le aperture sono state tante. Il clima è stato molto costruttivo, i paesi contrari sono quelli limitrofi alla fascia Est perché possono avere dei timori in più. Quindici paesi si sono pronunciati chiaramente a favore di un Price cap generalizzato. È una maggioranza molto forte. Verrà messo nel mandato dato alla Commissione di elaborare al più presto uno scenario”.