Dati gli aumenti in corso, “in assenza di nuovi interventi del governo avremmo un aumento del 61% per il gas e del 45% per l’elettricità, con una spesa complessiva su base annua nel 2022 di 1.200 euro in più a famiglia. Con gli interventi per ora annunciati (3,8 miliardi) più il ripetersi di quanto fatto prima (5 miliardi) l’aumento sarà del 40% per il gas e del 28% per l’elettricità, con una spesa di 770 euro in più a famiglia”.
Sono queste le previsioni del presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, fatte tenendo conto di un consumo medio annuale di 1.400 metri cubi di gas e 2.700 kilowattora di elettricità. La velocità degli aumenti per gas ed energia sui mercati internazionali è d’altra parte vertiginosa. Solo ieri dalla mattina al pomeriggio – quindi in appena qualche ora – il costo del gas è passato da 90 a 100 euro a Mwh, come sottolineato dallo stesso Tabarelli.
Ma come si può uscire da questa emergenza in attesa che si sgonfino i prezzi? Per il presidente di Nomisma Energia bisogna investire nella produzione di gas non solo nazionale. Secondo le previsioni, infatti, già nel 2023 dovremmo avere prezzi che sono la metà di adesso, ma c’è un problema strutturale di squilibrio tra domanda e offerta che non è stato mai risolto: ce lo portiamo dietro dagli anni ‘70 ed ora, anche se stiamo puntando tutto sulla transizione, continuiamo a dipendere completamente dai fossili, petrolio in primis. Dunque, nell’immediato si guarda al governo, e alle promesse arrivate da un po’ tutte le forze politiche per destinare risorse aggiuntive alla sterilizzazione della bolletta energetica.
“Non è il momento di abbassare la guardia contro il caro Bollette – afferma in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa -. Dobbiamo proseguire, mettendo subito in campo interventi concreti per difendere le famiglie e per permettere alle imprese di continuare a produrre. Il Movimento ha evidenziato per primo l’emergenza che ci troviamo davanti e ha subito messo sul tavolo le proprie proposte: siamo pronti a confrontarci con le altre forze politiche e con il Governo”.