Oggi il Governo è chiamato a operare una prima sforbiciata ai prezzi dei carburanti, con un dl che approderà in consiglio dei ministri alle 18. Ma considerata l’ostinazione del premier Mario Draghi, spalleggiato dal ministro dell’Economia Daniele Franco, a non voler procedere con uno scostamento di bilancio si attendono taglietti. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in Parlamento ha spiegato che il governo sta ragionando su un meccanismo di “accisa mobile” – introdotto con la Finanziaria del 2007 – che consente di destinare al taglio delle accise gli incassi Iva non previsti perché legati a un aumento dei carburanti.
Prezzi dei carburati, il dl approderà oggi in Consiglio dei ministri
Il taglio dunque ai prezzi dei carburanti verrebbe autofinanziato con l’extragettito Iva. Al momento i calcoli sono ancora in corso ma le valutazioni indicano un abbattimento delle accise di 15 centesimi per due/tre mesi. I partiti, che chiedono a gran voce uno scostamento di bilancio, sono sul piede di guerra. Idem la Confindustria. “Si chiede uno scostamento, ma in realtà bisognerebbe chiedere se i provvedimenti presi sono adeguati”, dice Draghi aprendo alla possibilità di “razionamenti” se dovesse servire.
Il M5S, con il suo leader Giuseppe Conte, fa notare con una puntura di spillo che le misure che il Governo intende adottare non sono state presentate neanche alle delegazioni governative e che comunque dalle anticipazioni gli interventi previsti appaiono non “adeguati” “Spero che la notte porti consiglio – dice l’ex premier- perché rispondere con un decreto che offre uno sconto di 15/20 centesimi al litro significa non rendersi conto che intere filiere produttive sono in gravi difficoltà. Bisogna intervenire con misure strutturali subito”.
Gli italiani, argomenta, non hanno bisogno di pannicelli caldi. “Ci sono degli extraprofitti? Operiamo un meccanismo redistributivo fondato sulla solidarietà in modo da ripartire il peso in una comunità nazionale che soffre da chi ha guadagnato extra a chi in questo momento non riesce ad arrivare a fine mese”.
Per il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, è giunto il momento di “lanciare grida d’allarme” di fronte a un mondo delle imprese strozzato dall’aumento del costo dell’energia. “Chiediamo al governo gesti coraggiosi”, dichiara in un’intervista a Il Messaggero, riportando la stima di “400 milioni di ore di cassa integrazione per l’impatto che i sovraccosti energetici hanno sull’industria”.
“Le imprese energivore sotto l’impatto di questi prezzi stanno bloccando la produzione”, afferma Bonomi. Il numero uno degli industriali si aspetta dal governo “misure strutturali per tamponare questa situazione prima che diventi irreparabile”. E parte dal “tetto al prezzo del gas” da mettere “subito” senza aspettare l’ok dell’Europa. “L’Italia deve farlo anche da sola”, esorta. Per quanto riguarda i carburanti, “vanno tagliate le imposte indirette”. “Non è possibile – dice il numero uno degli industriali – che lo Stato in questo momento benefici di un extra-gettito per miliardi e poi pensi di abbattere il prezzo al distributore solo di 15 centesimi al litro”.
Prezzi dei carburanti, Draghi spera in una risposta di Bruxelles
Draghi invece prende tempo e spera che dal Consiglio europeo del 24 e 25 marzo arrivi il via libera a quella risposta al contraccolpo economico della crisi in Ucraina che i bilanci nazionali, ha detto più volte, non sono in grado di affrontare. Secondo le stime di Facile.it, il risparmio medio per un automobilista italiano se il Governo ridurrà effettivamente il peso delle accise di 15 centesimi di euro a litro sarebbe di 11 euro al mese. Un risparmio che suona come una presa in giro.