La pressione fiscale nel 2024 è schizzata al 39,6% del Pil, in aumento di 0,9 punti rispetto all’anno precedente

La pressione fiscale nel 2024 è schizzata al 39,6% del Pil, in aumento di 0,9 punti rispetto all'anno precedente

La pressione fiscale nel 2024 è schizzata al 39,6% del Pil, in aumento di 0,9 punti rispetto all’anno precedente

Il 2024 è stato un anno amaro per gli italiani: secondo l’Istat la pressione fiscale è schizzata al 39,6% del Pil, in aumento di 0,9 punti rispetto all’anno precedente quando si fermava al 38,7%. Stando alle ultime rilevazioni del prestigioso ente statistico, le uscite totali nel terzo trimestre 2024 sono diminuite del 4,4% rispetto al corrispondente periodo del 2023 e la loro incidenza sul Pil (pari al 47,1%) è diminuita in termini tendenziali di 3,6 punti percentuali. Nei primi tre trimestri del 2024 la relativa incidenza è stata pari al 48,5%, in riduzione di 2,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2023. Le uscite correnti hanno registrato, nel terzo trimestre 2024, un aumento tendenziale del 4,8% mentre le uscite in conto capitale si sono ridotte in termini tendenziali del 47,8%.

Le entrate totali nel terzo trimestre 2024 sono aumentate in termini tendenziali del 3,9% e la loro incidenza sul Pil è stata pari al 44,9%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2023. Nei primi tre trimestri dell’anno, l’incidenza delle entrate totali sul Pil è stata del 44%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2023. Le entrate correnti nel terzo trimestre 2024 hanno segnato, in termini tendenziali, un aumento del 5,4% Si registra, invece, una riduzione delle entrate in conto capitale del 66,4%.

Schizza la pressione fiscale e calano pure i profitti e gli investimenti delle imprese

Giù anche i profitti e gli investimenti delle imprese. Sempre secondo l’Istat, la quota di profitto delle società non finanziarie, nel terzo trimestre del 2024, è stata pari al 42,4%, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. In termini congiunturali, la flessione di questo indicatore è il risultato di una stazionarietà del risultato lordo di gestione e di una crescita dello 0,7% del valore aggiunto.

Il tasso di investimento delle società non finanziarie nel terzo trimestre del 2024 è stato pari al 21,7%, in diminuizione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente a fronte di una flessione degli investimenti fissi lordi dell’1,1%. “Le società non finanziarie – è il commento dell’Istat – mostrano una diminuzione congiunturale sia della quota di profitto sia del tasso di investimento, confermando la tendenza alla loro riduzione osservata a partire già dai primi mesi del 2023”.