Chiusura in lieve ribasso ieri per la Borse europee in una giornata dominata dalla notizia del megamerger da 47 miliardi di sterline tra Shell e Bg e dall’incontro a Mosca fra Vladimir Putin e il premier Alexis Tsipras. Al termine degli scambi, il Ftse Mib ha lasciato sul terreno lo 0,54% mentre il Ftse All Share ha ceduto lo 0,44%. Hanno chiuso in ribasso anche Parigi (-0,28%), Francoforte (-0,72%) e Londra che ha ceduto lo 0,36%. I mercati hanno reagito con nervosismo anche alla pubblicazione del dato deludente sugli ordini all’industria della Germania calati a febbraio dello 0,9% su base mensile e del 2,4% su base annua.
FCA SI FINANZIA
A Milano da registrare il rialzo del 6,28% messo a segno da Ferragamo mentre nel settore petrolifero si è messa in luce Saipem con un +5,14%. In rialzo dello 0,99% le Fca che hanno annunciato l’intenzione di procedere all’emissione di un prestito obbligazionario da 3 miliardi di dollari. Fra le altre blue chips, da segnalare il rialzo del 2,42% messo a segno da Tod’s nel settore del lusso dove si è distinta anche Moncler con un +2,43%. Hanno invece chiuso in ribasso i titoli del settore bancario dove Unicredit ha ceduto l’1,47%, Intesa Sanpaolo lo 0,93%, Banco Popolare il 2,04%, Ubi Banca l’1,17%, Mediobanca l’1,27%, Bmp lo 0,31%, Bper l’1,12% e Mps lo 0,40%. Insieme al settore bancario, in difficoltà anche il comparto assicurativo dove le Generali hanno perso l’1,34%, Mediolanum l’1,61% mentre Unipolsai è riuscita a terminare in territorio positivo con un guadagno dello 0,87%.
DECOLLA OVS
Sempre sull’indice principale, chiusura in ribasso anche per Telecom Italia (-1,62%) in attesa di conoscere gli sviluppi sulla banda larga e del nuovo assetto dell’azionariato che dovrebbe essere svelato in occasione dell’assemblea del 20 maggio. Sul Ftse All Share, da segnalare il balzo del 4,64% messo a segno da Ovs che ha beneficiato di un rapporto positivo di Goldman Sachs. Il titolo ha così chiuso a 4,92 euro, in rialzo di oltre il 18% rispetto ai 4,1 euro del prezzo di collocamento. Sul fronte dei cambi l’euro passa di mano a 1,0809 dollari. In netta flessione invece il prezzo del greggio dopo la diffusione dei dati sulle scorte negli Stati Uniti che hanno visto un aumento a sorpresa di quasi 11 milioni di barile, ben oltre le attese: il contratto wti con consegna a maggio tratta a 51,72 dollari, in calo del 4,42