“Renzi dia una mano per chiudere sulla prescrizione, l’alternativa è lasciare la norma Bonafede così com’è”. A dirlo è Federico Conte, avvocato penalista e deputato di Leu, che ha dato il nome al lodo sulla prescrizione su cui hanno trovato l’accordo Pd-M5S-Leu.
Il lodo che porta il suo nome non entra nel Milleproroghe: una decisione giusta?
“E’ stata fatta una valutazione di opportunità tecnica e politica che ho condiviso. Ora si deciderà sul veicolo normativo migliore per portarlo in Parlamento”.
Come giudica la condotta dei renziani che hanno votato, ieri, l’emendamento al Milleproroghe con le opposizioni per sospendere la riforma Bonafede?
“Si è consumato questo tentativo di ottenere un rinvio, ora auspico che Iv dia una mano per riformare la norma Bonafede che loro stessi non vogliono. E l’unica proposta attualmente in campo è il lodo Conte bis. Diano una mano e poi passiamo a occuparci della riforma del processo penale per migliorare il sistema giudiziario e risolvere il problema della giustizia e della durata dei processi”.
Cosa deve contenere a suo avviso la riforma del processo penale?
“Un sistema innovativo delle notificazioni che tenga conto delle tecnologie e quindi dei meccanismi telematici per le notifiche. E poi interventi negli spazi vuoti. Pensiamo alla fase dell’udienza preliminare, al potenziamento dei riti alternativi. Investimenti in infrastrutture e personale giudiziario e amministrativo”.
Ritiene che i renziani vogliano davvero dare una spallata al governo?
“Assolutamente no. Credo che coltivino una posizione garantista ma che, consumatosi il tentativo di veder affermata la linea del rinvio, o meglio della sospensione perché la legge Bonafede è già in vigore, sono sicuro che torneremo a ragionare su fatti importanti come la riforma del processo penale. E mi auguro di chiudere quanto prima la partita della prescrizione. Unico modo possibile è l’accordo trovato. L’alternativa è lasciare la Bonafede in vigore. E non credo i renziani vogliano questo”.