Sulla giustizia il M5S rischia di trovarsi isolato. A difendere la prescrizione nella versione dell’ex ministro Alfonso Bonafede sono rimasti solo i grillini. Si attendono nei prossimi giorni gli emendamenti del governo al Ddl penale. Ma intanto la Guardasigilli, Marta Cartabia, ha calato sul tavolo le proposte della Commissione cui ha affidato il progetto di riforma e che modificano profondamente la Bonafede.
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Proposte, infine, che sono state accolte con entusiasmo non solo da tutte quelle forze politiche smaniose di mandare in soffitta definitivamente la riforma M5S (da FI a Iv passando per Azione), ma anche dai partiti del fronte giallorosso. Per Federico Conte (Leu) quelle calate dalla Cartabia sono proposte “equilibrate, di qualità, costruttive da approcciare con un uguale spirito costruttivo”.
“Certo – ci dice – questo non significa rinunciare alla discussione. Alcuni punti sono convincenti a pieno titolo, su altri – come le proposte che riguardano l’appello – sono necessari approfondimenti. Bisogna considerare che non abbiamo ancora tra le mani un testo scritto”. Ma il deputato e avvocato di Leu è fiducioso: “Abbiamo trovato l’intesa col Conte bis confido che si potrà trovare anche con questo governo”.
Soddisfatta delle proposte della Commissione Cartabia è anche la responsabile Giustizia dei dem, Anna Rossomando. “Molte di quelle proposte – dice a La Notizia – sono le stesse avanzate dal Pd negli emendamenti. Il problema principale nella giustizia italiana sono i tempi. Non possiamo allora non condividere il punto di partenza dell’analisi della Cartabia che riguarda, appunto, questo tema”.
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Per i dem – spiega a La Notizia la vicepresidente del Senato – i punti qualificanti per la riforma penale sono diversi. Si va dal potenziamento della giustizia riparativa a un vincolo maggiore sulla non prosecuzione di un’azione penale quando non ha elementi per poter essere sostenuta, dai tempi certi per la fase che segue la chiusura delle indagini preliminari alla prescrizione che non può essere concepita nella versione della Spazza-corrotti”.
Ma sulla prescrizione il M5S è pronto a fare la barricate. “Entrambe le proposte presentate dalla Commissione sono equilibrate e ragionevoli. Noi pensiamo che la prima garanzia di uno stato di diritto sia quella di assicurare ai suoi cittadini una durata ragionevole del processo. Credo che neanche i colleghi del M5S immaginino o pensino che un processo debba durare all’infinito. Quindi nel momento in cui si interviene sui tempi del processo diventa più rasserenante discutere anche di prescrizione. Dall’approvazione delle riforme sulla giustizia dipendono i fondi del Recovery”. Insomma tutti fiduciosi e ottimisti che alla fine l’accordo si farà ma è come dire che si fanno i conti senza l’oste che in questo caso è il M5S. Per i pentastellati tutte le proposte che vengono fatte fuori dal perimetro della riforma Bonafede sono irricevibili.
Il muro grillino
Ce lo conferma il deputato M5S della commissione Giustizia Vittorio Ferraresi. Anche se non se la sente di chiudere la porta alla possibilità di trovare un’intesa: “Quelle presentate – spiega – sono le proposte della Commissione e non della ministra. Abbiamo fiducia in Cartabia e speriamo che verranno rispettate le sensibilità di tutte le forze politiche”. Eppure Pd e Leu hanno valutato positivamente quelle stesse proposte. Si rischia una rottura? “Spero e penso di no. Ma le proposte presentate sulla prescrizione e anche altre che minano la certezza della pena non sono accettabili. Giusto e sacrosanto ragionare sulla riduzione dei tempi del processo ma per noi è imprescindibile rispondere alla domanda di giustizia delle vittime dei reati. Su questo non possiamo arretrare”.