Le vie del sovranismo sono infinite. Chissà se si era mai visto prima a Sorrento, perla della Costiera Amalfitana e simbolo della “napoletanità” nel mondo, il coordinatore regionale di un partito fare gli onori di casa con un inconfondibile accento lombardo in una sala gremita di campani doc. E’ il deputato leghista Nicola Molteni da Cantù, neo commissario del Carroccio, a prendere la parola per primo nella conferenza stampa indetta ieri mattina per celebrare l’ingresso nella Lega del sindaco della località in provincia di Salerno, Giuseppe Cuomo, seguito da quello di Positano Michele De Lucia. “Gli amministratori che bussano alla nostra porta per darci una mano sono tanti, Matteo”, esordisce Molteni rivolto al suo segretario federale Matteo Salvini seduto gongolante fra i due nuovi acquisti.
“Le porte sono aperte, ovviamente con un minimo di selezione all’ingresso” continua l’ex sottosegretario. Selezione all’ingresso come nel privè del Papeete, a maggior ragione da queste parti dove fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. A fidarsi cecamente del Capitano sono invece i due primi cittadini, uno ex Dc eletto con una lista civica, passato poi a Forza Italia e l’altro transitato in vari partiti prima di approdare all’ombra del partito dell’ex Sole delle Alpi (del resto a da quelle parti di sole se ne intendono), entusiasti di “tutto quello che ha fatto Matteo al governo”, sicuri che “presto tornerà a guidare l’Italia e cominceremo a cambiare in Regione”.
E non li delude, il loro beniamino, riservando subito una stilettata all’attuale governatore della Campania, Vincenzo De Luca, soffermandosi sulla gestione dei rifiuti: “Non è possibile che qui (a Sorrento, ndr) ci sia il 70 per cento di raccolta differenziata e poi ci sia mezza Campania in perenne emergenza che muore di cancro per le ecoballe e i rifiuti tossici. Non è possibile che a distanza di pochi chilometri ci sia l’eccellenza da un lato e fame e disperazione dall’altro.
Non c’è bisogno di show man, serve un po’ di equilibrio, c’è bisogno di amministratori competenti. Poi qua ci sono i tre da mandare a casa per quanto mi riguarda: De Luca, De Magistris e Di Maio”. E naturalmente fra questi “amministratori competenti” c’è lo stesso Cuomo, ci mancherebbe. Del resto, per sua stessa ammissione è stato Salvini in persona a promettergli “che presto torneremo al governo del paese e della regione”. “Io – ci tiene a far sapere Cuomo – se vorranno, sono pronto per le elezioni in Campania, e anche per il Parlamento se servirà”. Non avevamo dubbi.
Ma aggiunge realista: “Noi dobbiamo far dimenticare ai nostri elettori il Salvini leader del nord, ora lui è il leader nazionale, ha bisogno di farsi conoscere, e noi questo faremo”. A dargli man forte il sindaco di Positano De Lucia visibilmente emozionato per la presenza di “un leader nazionale alla conferenza stampa d’ingresso”, che ha elencato le cose positive fatte da Salvini in veste di ministro dell’Interno, riferendosi in partcolare al decreto ‘Spiagge sicure’: “Per la prima volta quattro operatori, quattro vigili urbani, dall’alba al tramonto, sulle nostre spiagge. E questo è un fatto concreto che ha dato sicurezza a tutti i nostri sopiti internazionali”.
Anche gli autoctoni in verità hanno mostrato di apprezzare, visto che la sala della conferenza stampa era gremita e fuori, mentre Matteo Salvini era ancora all’interno del Circolo dei Forestieri, in molti si sono messi in fila per chiedere un selfie. Come previsto, presenti poco più in là anche i manifestanti, circa 500: le “sardine”, che nella versione sorrentina hanno deciso di chiamarsi “fravaglie”, termine dialettale che sta ad indicare proprio i piccoli pesci scelti come simbolo dai ragazzi bolognesi che hanno dato il via alla protesta anti leghista che ormai si sta diffondendo corposa da nord a sud.