“Abbiamo fatto il nostro dovere e vigilato rispettando le regole”. Lo dice, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che precisa: “Sono stati difesi correntisti e risparmiatori”. “Ci sono molte dichiarazioni e andrebbero valutate una per una – prosegue -. Intanto bisogna esaminare individualmente le due attività: quella di vigilanza e quella di gestione e risoluzione delle crisi, che sono cose diverse. La vigilanza sulle banche ha svolto il suo compito, con il massimo impegno e io reputo positivamente. La scelta di porre in amministrazione straordinaria questa banca (la Popolare di Bari, ndr) è il risultato, come sempre in questi casi, di un’attenta analisi, è un atto possibile in termini di legge solo dopo aver rilevato gravi perdite o carenze nei sistemi di governo societario”.
“Ma la vigilanza – prosegue Visco nell’intervista – non può intervenire nella conduzione della banca, che spetta agli amministratori scelti dagli azionisti. La banca deve seguire delle regole, la vigilanza verifica che ciò effettivamente accada”. A proposito della Banca Popolare di Bari, il governatore di Bankitalia spiega che il commissariamento è stato disposto “quando le perdite hanno ridotto i livelli di capitale al di sotto dei minimi stabiliti dalle regole prudenziali. La discesa del capitale al di sotto dei minimi non si era registrata negli anni precedenti, nonostante le difficoltà della banca; è emersa solo a seguito dell’ultimo accertamento ispettivo effettuato nei mesi scorsi dalla Banca d’Italia”.
“Abbiamo rilevato – aggiunge Visco – anche l’insufficiente azione degli organi aziendali in relazione alle criticità del contesto. Il loro scioglimento e la nomina dei commissari pongono le premesse per ripristinare condizioni di ordinata gestione aziendale, alla luce della disponibilità d’intervento manifestata dal Fondo interbancario e dal Mediocredito Centrale”. “Dal 2007 – aggiunge Visco – abbiamo posto in amministrazione straordinaria circa 80 intermediari: più della metà è tornata alla gestione ordinaria, per quelli liquidati o aggregati con altre banche, non vi sono state, nella generalità dei casi, perdite per depositanti e risparmiatori. La soluzione ordinata delle crisi bancarie, di per sé non semplice, è complicata dal nuovo approccio europeo in materia di gestione delle crisi e aiuti di Stato. Ma questo non ha niente a che fare con l’essere arbitro e giocatore”.