Salvini, nel giorno che ha visto l’approvazione definitiva del decreto legge per il Ponte sullo Stretto, è stato protagonista di uno show al Senato nel presentare i dettagli del progetto della grande opera. Inoltre, è stata l’occasione per il leader della Lega per attaccare di nuovo le opposizioni, ma anche la Francia.
Ponte sullo Stretto, Salvini si paragona a Michelangelo e Raffaello
Nel giorno in cui l’Aula del Senato ha esaminato il decreto legge sul Ponte sullo Stretto – oggi c’è stata la discussione generale e il voto finale che ha trasformato in legge il dl con 103 Sì – i tecnici di Palazzo Madama hanno chiesto ulteriori chiarimenti sulla quantificazione dei costi per la realizzazione dell’opera.
“È una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni” ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in conferenza stampa dopo il voto finale sul decreto Ponte in Senato ribadendo che sarà un’opera green, che darà 100.000 posti di lavoro. “Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani”, ha sottolineato il ministro.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, nel suo intervento in Aula, ha svelato i dettagli dell’opera: “Facciamo un ponte perché ci passino sopra auto, bus e treni e poi, lo dicono ingegneri, architetti, geologi, sotto il Ponte le navi ci passeranno. L’altezza di 65 metri lo permette”. Inoltre, il vicepremier ha lanciato una stoccata alla Francia, riguardante un’altra grande opera: “Sulla Tav spero che il governo francese non venga meno alla parola data, noi da certe latitudini lezioni non ne prendiamo”.
Al Senato il leader della Lega attacca i 5 Stelle
Nel suo discorso in Senato, il leader della Lega ha attaccato prima Alleanza verdi e Sinistra, che ha provato a fermare l’infrastruttura presentando una pregiudiziale di costituzionalità, respinta. “Oggi è una giornata rilevante. La sinistra ci voleva convincere che non avremmo potuto e dovuto procedere alla discussione di questo decreto. Non avete mancato di rispetto a me. Il decreto è stato emanato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quindi per dubbi e rilievi rivolgersi al Colle che ha tutti gli elementi di garanzia e superiorità e che può decidere cosa si può fare e cosa no”.
Poi, ha aggiunto: “Dopo 60 anni di chiacchiere facciamo quello che non avete fatto voi. In democrazia gli italiani ci hanno dato la responsabilità di passare dalle parole ai fatti. Se un’opera pubblica serve agli italiani, io vado avanti come un treno e se ci sono i comitati del no, mi spiace”.
Poi è il turno dei 5 Stelle con il paragone a Michelangelo e Raffaello: “Sul Ponte bisogna osare. L’Italia è la patria del Rinascimento. Se Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci non avessero osato e se fossero passati da una commissione costi-benefici, oggi non avremmo quello che hanno fatto loro. Penso alle chiuse sui Navigli pensate da Leonardo. Con i 5 Stelle non ci sarebbero state, avrebbero detto: “questo è un matto”.