Il Ponte sullo Stretto si farà e l’inizio dei lavori prenderà il via la prossima estate. Parola del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che al question time alla Camera è stato incalzato dal Movimento 5 Stelle sull’opera più chiacchierata della storia italiana.
“L’obiettivo è partire con il cantiere nell’estate del 2024” spiega il leader della Lega, assicurando che “nessuna opera sarà definanziata per costruire” il viadotto che collegherà la Calabria alla Sicilia. Un’opera imponente, a suo tempo già sognata – e promessa – dall’allora premier Silvio Berlusconi, che Salvini sembra deciso a trasformare in un miracolo visto che si è detto possibilista che alla fine della fiera potrebbe comportare una spesa addirittura inferiore a quella preventivata: “Il costo che il def prevedeva era di 13,5 miliardi, contiamo che possa essere inferiore ai 12 miliardi”.
Infrastruttura strategica ma anche opportunità di rilancio per i territori coinvolti visto che il vicepremier ha sottolineato anche che “per ogni miliardo speso in opere pubbliche si creano almeno 17 mila posti di lavoro in due terre affamate di lavoro come Calabria e Sicilia”.
Ponte sullo Stretto, Salvini al question time fa scena muta sulle risorse necessarie
Una serie di dichiarazioni che hanno lasciato sgomento il vicepresidente M5S, Ricciardo Ricciardi, che in aula, nel corso delle controrepliche, ha fatto notare: “Ministro Salvini, noi le abbiamo chiesto dove prenderà i soldi per questa opera e lei non ci ha detto niente. Nel frattempo, lei può permettersi di andare a fare la spesa con il carrello pieno all’Esselunga – che, tra l’altro, in passato finanziò illegalmente Radio Padania e oggi il Ministro Salvini gli fa un bello spot in tutti i social network -, ma gli italiani no”.