Autostrade e Spea non saranno responsabili civili al processo per il crollo del Ponte Morandi che il 14 agosto 2018 causò 43 vittime. È questa la decisione del tribunale di Genova che ha così accolto la richiesta di esclusione avanzata la scorsa settimana dai legali delle due società, con il parere favorevole anche dei pm.
Il Tribunale di Genova ha deciso. Autostrade e Spea non saranno responsabili civili al processo per il crollo del Ponte Morandi
Dunque, in caso di condanna, saranno i singoli imputati – in tutto sono 59 – a pagare i risarcimenti ai familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi, salvo le possibilità di cause civili successive a quello che sarà il pronunciamento in sede penale.
Le due società erano già uscite dal processo dopo il patteggiamento a circa 30 milioni, Autostrade e Spea potrebbero uscire del tutto dal processo per il crollo del ponte Morandi.
Autostrade per l’Italia e Spea, la sua controllata che si occupava delle manutenzioni, la scorsa settimana avevano chiesto al collegio del tribunale di Genova, nell’ambito del processo sul crollo del Ponte Morandi, di essere escluse dalla responsabilità civile.
La stessa richiesta era stata già formula a dicembre 2021 – respinta poi dal gup – nell’ambito dell’udienza preliminare, con la motivazione di non aver partecipato all’incidente probatorio sulle cause del crollo del Ponte Morandi (trovandosi, di fatto, di fronte a prove già acquisite). Ad aprile, Aspi e Spea aveva invece entrambe patteggiato, risarcendo le famiglie delle vittime e chi dal crollo fu danneggiato con una cifra intorno ai 30 milioni di euro.