Il sospetto è che l’innesco possa essere avvenuto in maniera accidentale, forse – si pensa – anche per un mozzicone di sigaretta. “È stato accertato che l’innesco è avvenuto all’esterno dei due capannoni in una zona in cui era accatastata un ingente quantità di rifiuti”, ha aggiunto Prete.
L’iscrizione di Bongiovanni è maturata a seguito di due sequestri eseguiti dai carabinieri del Noe nell’ambito dell’indagine: da una parte il sequestro probatorio dell’impianto dove è avvenuto l’incendio; dall’altra il sequestro, l’altro ieri, di certificati antincendio e autorizzazioni rilasciate alla società che gestisce gli impianti. Ma non è detto che nei prossimi giorni possano emergere altri nomi da inserire nel registro degli indagati, come lasciato intendere dallo stesso procuratore.