Scontro aperto dentro Forza Italia. Il post Berlusconi si apre con una sfida fratricida in Puglia tra le due ali del partito: quella ufficiale, del coordinatore Antonio Tajani, e quella guidata da Licia Ronzulli. La spaccatura si conclude con un voto per l’elezione del segretario d’aula del Consiglio regionale pugliese: il candidato ufficiale del partito è stato sconfitto dal nome che risponde all’area di Ronzulli.
Forza Italia, in Puglia la prima resa dei conti
Si votava per sostituire il dimissionario Giandiego Gatta, eletto in Parlamento. Il posto spettava a Forza Italia e la decisione è stata rinviata per mesi, fino ad arrivare allo scontro in aula. I candidati erano due: Paolo Dell’Erba, indicato dal coordinatore regionale Mauro D’Attis (e da Tajani) e Napoleone Cera, nome scelto dal capogruppo Paride Mazzotta (appartenente all’area Ronzulli).
Mazzotta aveva indicato il candidato, ammettendo però la divisione dentro il partito e accusando di “ingerenza” D’Attis. Nessun accordo dentro Forza Italia e scontro che si sposta in Consiglio regionale, dove Dell’Erba ha ottenuto 12 voti, quelli del centrodestra. Ma è stato sconfitto dai 23 voti ottenuti da Cera, arrivati soprattutto dal centrosinistra.
Vince, quindi, l’ala minoritaria del partito. Sconfiggendo il candidato ufficiale, quello scelto dal coordinatore regionale andando contro la posizione del capogruppo in Consiglio regionale. La spaccatura è evidente. E sembra poter essere solo la prima di una lunga serie nello scontro interno al partito. Il futuro dei forzisti, senza Berlusconi, si preannuncia tutt’altro che semplice.