Il governo ha minacciato di limitare i poteri di controllo della Corte dei conti sul Pnrr. Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ne pensa?
“La Corte dei conti è un organismo autonomo e indipendente previsto dall’articolo 103 della Costituzione, quindi l’azione del governo è molto inquietante. Che dimostra come questo governo sia refrattario agli organismi indipendenti previsti dalla Costituzione che hanno una funzione, nel caso della Corte dei conti, di verificare come vengono spesi i soldi pubblici”.
Il governo è in ritardo sul Pnrr. Rischiamo di perdere i fondi?
“Siamo su questa strada. Le dichiarazioni del ministro Raffaele Fitto sono quelle di chi mette le mani avanti sapendo di non essere in grado di spendere i fondi. Poi c’è anche una responsabilità oggettiva. Questo è un governo che, stravolgendo la governance del Pnrr, ha accentrato su Fitto competenze che poi il ministro si è dimostrato di non essere in grado di gestire. E ha anche consentito che tutti i super-esperti individuati da Draghi per vigilare sull’attuazione del Piano se ne siano andati: da 500 che erano siamo arrivati a 350. C’è un fuggi fuggi che dimostra proprio un’incapacità da parte del governo di saper gestire questa grande sfida”.
Da occasione irripetibile il Pnrr sembra diventato un’insidia.
“È diventato oggettivamente un problema per il governo. Da un lato stanno emergendo i problemi strutturali che il nostro Paese ha nell’affrontare queste sfide. Non siamo mai stati in grado di affrontare una grossa riforma della Pubblica amministrazione, per esempio. Dall’altra questo governo, che politicizza tutto, non ha messo al centro l’interesse pubblico generale. L’operazione che è stata fatta, ripeto, sulla governance e la gestione maldestra che si è avuta del Piano è un fatto imperdonabile perché così stiamo rinunciando ai fondi per gli asili nido, a quelli sul dissesto idrogeologico (mentre la Romagna affonda sotto il fango), a fondi importanti sulla transizione ecologica”.
La premier Meloni ha parlato di “tagliando” da fare al Pnrr e di risorse da spendere nelle “cose più strategiche”. A cosa mira secondo lei?
“Noi abbiamo già chiara l’operazione che questo governo vuole fare attraverso il combinato disposto del Pnrr e del ReporwerEu. La premier vuole trasformare l’Italia in un hub del gas europeo utilizzando i fondi del RepowerEu e non verso la transizione ecologica. L’aspetto che ci è chiaro è dunque che la rimodulazione andrà in questa direzione oltre che in quella di rinunciare a opere che sono fondamentali. Vedremo quali opere saranno strategiche per la Meloni. Ma affossare la transizione ecologica va in direzione contraria alla grande sfida che stanno affrontando tutti i governi europei, a prescindere dai finanziamenti del Pnrr, con gli investimenti nelle rinnovabili, nel risparmio energetico, nel dissesto idrogeologico”.
Il governo continua lo scaricabarile.
“Sono sciocchezze inaudite. Il governo è composto da Forza Italia e Lega che hanno fatto parte del governo Draghi e che dunque hanno dato il loro contributo alla strutturazione del Pnrr. Non è come dicono loro che hanno la responsabilità incredibile e drammatica per il Paese di non essere stati in grado di dare continuità alle scelte fatte dal precedente governo, come sulla governance. Hanno un atteggiamento padronale, ovvero puntano a occupare tutti gli spazi del potere dello Stato, hanno deciso di smontare tutto e ora ne pagano le conseguenze. Ma la verità è che a pagare le conseguenze è l’Italia che si gioca la sua possibilità di rilanciarsi”.