Porte aperte a tutti, consiglieri comunali, regionali e sindaci. Federico Pizzarotti compreso. Lo scopo è ambizioso: attuare il progetto originario del Movimento 5 Stelle. I fuoriusciti dal M5S hanno così lanciato la loro sfida: rafforzare Alternativa libera, nata come una componente parlamentare (formata da Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni e Tancredi Turco), facendola diventare una forza politica attiva e pronta condurre le proprie battaglie sui territorio, oltre che in Parlamento. L’iniziativa potrebbe portare un risultato rilevante: arruolare il sindaco di Parma, come frontman mediatico di Al. Sarebbe un affare per tutte le parti in causa: il movimento conterebbe su una figura nota, e Pizzarotti avrebbe già una rete a cui appoggiarsi.
APERTURA – “Siamo disponibili ad accogliere tutte le persone deluse dal Movimento 5 Stelle, compreso chi occupa già una carica”, ammette il deputato di Al, Samuele Segoni, evitando però di fare nomi. Un messaggio fatto proprio anche da Claudio Pizzuto, presidente di Alternativa libera di Sesto Fiorentino, uno dei primi ad animare il progetto. “La gran parte di noi proviene dall’esperienza dei 5 Stelle. Ormai abbiamo superato quella fase di fisiologico rancore e puntiamo a portare avanti le istanze che sono state abbandonate dal M5S”, evidenzia. Pizzuto puntualizza i passaggi tecnici da affrontare: “Chiunque voglia far parte del nostro movimento deve aderire alle associazioni sul territorio. È una mossa pratica, che impegna gli aderenti anche da un punto di vista giuridico. Entrare in un’associazione non è come aprire una pagina Facebook”. Insomma, Pizzarotti sarebbe accolto a braccia aperte, non solo dai deputati ma anche dai dirigenti locali. E, secondo quanto risulta a La Notizia, ci sono stati già dei contatti, in attesa dell’espulsione – data ormai per certa – del sindaco dal Movimento. La scelta spetta a lui.
STELLE TRADITE – Fabio Blasioli, presidente di Alternativa libera Abruzzo, rilancia l’iniziativa e non lesina attacchi agli ex compagni di movimento: “Vogliamo fare scelte in maniera chiara e trasparente. Le associazioni possono segnalare le problematiche sul territorio per farle arrivare nelle sedi istituzionali. Proprio quello che non sta facendo il Movimento 5 Stelle, che non ascolta più i meet up”. Il principio ribadito è quello dell’orizzontalità: “Bisogna ascoltare davvero le richieste delle associazioni, non limitarsi a fare domande sui social. Credo che l’unica eredità che ci lascerà il M5S è quella di Facebook in politica”. I deputati di Alternativa libera hanno avviato pure la fase costituente per stabilire le cariche e le regole. A differenza dei pentastellati, infatti, ci sarà uno statuto scritto. “Crediamo nei principi di condivisione, trasparenza, meritocrazia e onestà e per portarli avanti abbiamo creato Alternativa libera. Abbiamo continuato a combattere in Parlamento e lavorato tanto sui territori, superando molte difficoltà”, spiega Elenora Bechis, deputata di Al. “Ora, dopo un anno dalla nascita della componente alla Camera, facciamo un ulteriore passo avanti e con l’assemblea costituente diamo vita al prima caso in cui la linea sarà decisa dagli associati”. Un primo tagliando sulla situazione “sarà fatto tra due mesi”, ha aggiunto Segoni. Magari quando tra le fila di Alternativa libera ci sarà Federico Pizzarotti. E chissà, forse anche qualche altro big, attualmente deluso dalla linea politica pentastellata.