Un Pizzarotti dream team. Formato dai fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle confluiti in Alternativa Libera alla Camera e sparsi nel Gruppo Misto al Senato. Ma non solo. Il nuovo movimento, con il sindaco di Parma a fare da coagulante, può triangolare con l’ex candidato alle primarie Pd, Pippo Civati, ora alla guida di Possibile. Cercando la sponda tra i pezzi di progetti politici come Sinistra italiana, sull’orlo di una crisi di nervi dopo il caso-Fassina, e Scelta Civica, alla ricerca di un’identità dopo le scissioni interne. Un’iniziativa ambiziosa che può attingere consensi dal bacino dall’astensionismo convincendo quegli elettori che mai voterebbero il M5S. Quasi un Movimento Arancione che richiama una stagione d’oro del civismo: quella che ha portato alla vittoria di Giuliano Pisapia a Milano e di Luigi de Magistris a Napoli. E la base di partenza sarebbe proprio un’esperienza amministrativa importante, con chance di conferma, a Parma. Certo, tutto è in fase preliminare: prima bisogna attendere l’espulsione definitiva da parte di Beppe Grillo, che Pizzarotti vorrebbe scongiurare. Intanto un’apertura di credito al sindaco è già arrivata proprio da Civati: “Possibile non ha la presunzione di accogliere, ma ha la disponibilità di dialogare sempre con chi si sottrae a certe logiche e condivide elementi di programma”, ha detto a La Notizia il deputato uscito dal Partito democratico. “Così – ha aggiunto – è già accaduto e accade con Alternativa Libera in Parlamento e a molti altri soggetti civici in tutta Italia”.
I referenti in Parlamento
Pizzarotti ha già qualche referente in Parlamento, soprattutto al Senato. La reggiana Maria Mussini, eletta nel Movimento 5 Stelle e attualmente iscritta al Gruppo Misto, vanta un legame politico con il sindaco, rafforzato da una stima reciproca personale. Del resto la senatrice si è impegnata per il riconoscimento del Festival Verdi di Parma come un evento riconosciuto dalla legge. La collaborazione si è dipanata anche su altri temi sotto forma di emendamenti e proposte a Palazzo Madama. Insomma Mussini è una “pizzarottiana” di ferro, indipendentemente dall’espulsione o meno del sindaco dal M5S. Un’altra referente è Elisa Bulgarelli, che al momento è a pieno titolo nel gruppo dei pentastellati. Ma nel giorno della sospensione di Pizzarotti si è esposta: “Oggi il partito 5 stelle esulta. Il Movimento 5 stelle muore un altro po’”. Imponendosi in seguito il silenzio in attesa degli eventi. Tuttavia, salvo clamorose giravolte, seguirà il destino del sindaco. A Montecitorio c’è anche la componente di Alternativa Libera, che raccoglie molti espulsi del M5S. Al suo interno il vicepresidente della Commissione Difesa, Massimo Artini, si sta ritagliando uno spazio importante. Può essere sicuramente la figura per costruire una pattuglia del partito dei fuoriusciti: non a caso è già unito a Possibile di Civati alla Camera. Per ora, quindi, attende con cautela.
Mosse anti-espulsione
In via ufficiale il sindaco di Parma sta lavorando alle controdeduzioni da presentare per evitare l’espulsione dopo la sospensione decisa nei giorni scorsi per “scarsa trasparenza”. Perché l’obiettivo è quello di inchiodare i pentastellati alle proprie responsabilità. “Ho riguardato tutti i regolamenti, statuti, non statuti, e non c’è nessun regolamento interno che tratta la tematica degli avvisi di garanzia, e le regole per attivare la procedura di espulsione non sono state violate”, ha scritto Federico Pizzarotti su Facebook. In cuor suo spera in un ripensamento, che metterebbe a nudo le incongruenze del Movimento 5 Stelle. Ma il primo cittadino parmigiano è consapevole delle difficoltà e guarda avanti. Con una convinzione: non chiudere la propria carriera politica con un cartellino rosso comminato da un arbitro a cui non piace più, che risponde al nome di Beppe Grillo. Perciò pensa al suo dream team.