Dalla Redazione
Più del 6% degli edifici nelle regioni insulari non è servito da acqua potabile. Il dato emerge da un censimento effettuato dall’Istat nel 2011 ma pubblicato solo oggi. La percentuale scende all’1,7% se si prende in considerazione, invece, il resto del Paese. Al nord le abitazioni con acqua potabile sono oltre il 99%. La maggior parte della case servite (il 96,8%) riceve l’acqua direttamente da un acquedotto, il 2,8% da un pozzo e lo 0,6% da una fonte. Al nord est si trova la percentuale più alta di abitazioni servite tramite pozzo.
Nell’ambito dello stesso censimento l’Istat ha rilevato che in 10 anni il numero degli edifici e dei complessi è aumentato del 13,1%, ma è in calo il numero di immmobili inutilizzati (che passa dal 5,7% del 2001 al 5,2% del 2011). Nel caso degli edifici, la quota di non utilizzo scende dal 5,6% del 2001 al 5,1% del 2011, per i complessi di edifici dal 13,8% al 13,5%. Sotto il profilo territoriale, la Lombardia è la regione che conta il maggior numero di edifici: 1.761.815 unità, corrispondenti al 12,2% del totale nazionale. Seguono Sicilia (1.722.072), Veneto (1.222.447), Piemonte (1.130.742), Puglia (1.091.133), Campania (1.049.459), Emilia Romagna (975.359) e Lazio (949.101).
In tutte le regioni, il numero degli edifici risulta cresciuto rispetto al 2001. Gli incrementi percentuali più marcati si segnalano in Umbria (+21,4%), Emilia Romagna (+17,9%) e Toscana (+17,5%). È di tipo residenziale l’84,3% degli edifici complessivamente censiti (pari a 12.187.698), in crescita dell’8,6% nel decennio intercensuario. Tale incremento risulta sostanzialmente in accordo con quello riscontrato per le famiglie. Gli edifici residenziali – dice l’Istat – sono costituiti per il 51,8% da abitazioni singole. Tra gli edifici non residenziali, la fetta più ampia è costituita da quelli destinati ad un uso produttivo (18,9%), seguono quelli commerciali (16,2%) e per servizi (11,7%). Più ridotta è la quota di edifici ad uso turistico/ricettivo e direzionale/terziario (4% circa in entrambi i casi).