Pioggia di critiche sui social per la conduzione della puntata di ieri di Domenica In da parte di Mara Venier. Sono migliaia i tweet di utenti a sostegno delle parole di Ghali e Dargen D’Amico, che sono intervenuti in favore della causa palestinese e in difesa degli immigrati.
Pioggia di critiche sui social per la conduzione di Domenica In da parte di Mara Venier e messaggi di sostegno per Ghali e Dargen D’Amico
Sono molti i commenti che accusano la Rai di censura nei confronti dei due cantanti e parlano di “pagina vergognosa del servizio pubblico”. A far discutere è in particolare il momento in cui Dargen D’Amico interviene per parlare di immigrazione: “Quello che gli immigrati immettono per pagarci la pensione – afferma l’artista – è più di quello che spendiamo per l’accoglienza”. Venier lo interrompe, dicendo: “Però qui è una festa, si parla di musica”.
Nel mirino è finito anche il comunicato dell’amministratore delegato Rai Sergio
Poi in sottofondo si sente la conduttrice dire: “Mi mettete in imbarazzo, non vi faccio parlare più, perché non è questo il momento”. Nel mirino è finito anche il comunicato dell’amministratore delegato Rai, Roberto Sergio, letto dalla stessa Venier nel corso della puntata di Domenica In, accusato di non contenere alcun riferimento alle ragioni dei palestinesi.
Sono decine a postare il video della lettura della nota da parte della conduttrice, stigmatizzando, in particolare, il commento conclusivo: “Queste sono le parole del nostro amministratore delegato che ovviamente condividiamo tutti”. Tanti i messaggi in sostegno di Ghali, nei quali si posta il video delle sue parole a Domenica In in risposta all’ambasciatore di Israele: “Da quando ho scritto le mie prime canzoni, a 13-14 anni, parlo di quello che sta succedendo – sottolinea l’artista -. Non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti da un po’. Il fatto che lui parli così non va bene. Continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire ‘stop alla guerra’ e ‘stop al genocidio’. Le persone sentono che perdono qualcosa se dicono ‘viva la pace’, non deve succedere questo”.