“Piena fiducia nel Presidente Conte che, nella trattativa più difficile, sono sicuro saprà far comprendere a Germania e Olanda, che senza l’Italia, svanisce il sogno europeo”. Non ha dubbi Filippo Scerra, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle alla Camera, sull’operato del presidente del Consiglio in vista dell’appuntamento cruciale che lo attende oggi all’Eurogruppo, in cui capiremo se l’Italia finirà col “cedere” al Mes o meno.
Ipotesi fattibile, onorevole?
La mia forma mentis da ingegnere mi fa essere abbastanza pragmatico, anche nelle analisi politiche. E dico che il Mes, per come è stato elaborato nel Trattato istitutivo, tuttora vigente, è uno strumento nato per crisi asimmetriche e che presenta condizionalità macroeconomiche per gli Stati che vi accedono. Questi sono i fatti. Alla luce di queste evidenze ribadisco che il M5S considera inaccettabile la possibilità di ricorrervi in Italia.
Semmai dovesse accadere sarebbe una mezza vittoria per l’Italia o una mezza sconfitta?
Purtroppo la discussione sulla trattativa europea si è concentrata forse un po’ troppo su questo strumento, che rappresenta solo una delle possibilità del pacchetto, e sarà, anche per i Paesi che volessero ricorrervi, assolutamente insufficiente ad affrontare un’emergenza così catastrofica. Noi possiamo parlare di vittoria per l’Italia solo se a vincere sarà l’Europa, intesa come comunità di Stati veramente solidali fra loro. Per questo reputo determinante per l’esito della trattativa, che si arrivi ad un accordo che possa portare nel più breve tempo possibile all’emissione di bond comuni. Il virus ha colpito tutti ed quindi è sacrosanto condividere i rischi legati al finanziamento dei vari Stati.
Sa bene che le opposizioni non attendono altro per dire “l’avevamo detto: Conte ha attivato il Mes”…
In questa emergenza le opposizioni hanno detto tutto ed il contrario di tutto. Il presidente Conte ha provato a dialogare con loro ma è veramente complicato con personaggi del calibro di Salvini e Meloni. Posso dire, senza timore di essere smentito, che durante la crisi più drammatica dal dopoguerra, abbiamo la sfortuna di avere a che fare con la peggiore opposizione di sempre, che basa le proprie iniziative solamente su slogan e fake news deleteri per il Paese.
Le opposizioni sono state critiche anche sulla Fase2. Ieri Salvini ha annunciato “un Piano di ricostruzione nazionale” a prescindere dal volere del Governo…
Preferisco non commentare Salvini, ha poco senso: la sua credibilità dal Papeete in poi, è arrivata ai minimi termini, perché gli italiani si sono resi conto del suo peso politico e di quanto sarebbe stato un disastro se fosse stato lui il Presidente del Consiglio in questo momento. Riguardo al Piano di Ricostruzione, siamo al lavoro. Per la Fase 2 bisogna agire con rigore scientifico tenendo in considerazioine tutti i dettagli. Il Governo grazie al supporto dei tecnici, sta infatti definendo un programma serio e di ampissima portata, senza tralasciare nessun particolare.
Sono arrivate, intanto, anche le nomine nelle principali partecipate italiane. Diversi sono stati i malumori all’interno dei 5 Stelle. Ma non era un nome una volta inaccettabile quello di Descalzi all’Eni?
Relativamente alle nomine posso dire che abbiamo proposto, coerentemente con i nostri principi, con chiarezza, una forte discontinuità, esprimendo contrarietà rispetto alla conferma di alcune figure chiave. Nel frattempo si è abbattuta sull’Italia e sul mondo l’emergenza coronavirus, che ha modificato le priorità per tutti noi. Alla luce di questa circostanza eccezionale, purtroppo nelle trattative che ci sono state, il MoVimento 5 Stelle non è riuscito ad ottenere il risultato che tutti noi avremmo voluto. Ne siamo rammaricati ed è anche normale che ci siano stati al nostro interno malumori. Ma andiamo avanti uniti.
Alessandro Di Battista, però, su questo ha insistito fino ad arrivare ad un appello pubblico per chiedere che il M5S non sostenesse la nomina di Descalzi…
Da portavoce ed attivista del M5S, ringrazierò sempre Di Battista per quanto ha dato al MoVimento e per quanto ha contribuito, con la sua spinta propulsiva, anche al mio personale percorso di partecipazione alla vita sociale e politica. La sua voce è importante e lui stesso sarà certamente consapevole dell’importanza che la prima forza di maggioranza del Paese, in questa fase, si dimostri unita e compatta a sostegno del presidente Conte. Perché il nemico che stiamo affrontando è veramente terribile. Continuano a morire tanti nostri connazionali, abbiamo il compito arduo di tirare il Paese fuori da questa tragedia.