Si dice che l’Ucraina potrebbe crollare presto, però sento voci discordi. Secondo il Generale Petraeus per esempio la Russia è molto indebolita.
Marco Corso
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Gentile lettore, parlando di Petraeus, ex comandante della spedizione americana in Iraq nel 2003, ex capo della Cia e oggi Ad del fondo speculativo Kkr che ha acquistato l’italiana Tim, fatico a non usare l’aggettivo “cretino”. È famoso per aver sempre sbagliato previsioni. Ecco alcune sue perle. “L’esercito russo combatte con carrarmati di epoca sovietica, quelli contro cui ci addestravamo negli anni ’80” (Corriere della Sera, 29.3.22). Risultato: i carrarmati russi, sia quelli vecchi che quelli nuovi, marciano su qualunque terreno, mentre i famosi Abrams americani sono stati ritirati dal fronte perché inutilizzabili (si bloccano nel fango e sono perforati come allodole dai droni russi). Altra perla: “I soldati russi sono demotivati. Prevedo che l’armata russa possa sbriciolarsi durante la controffensiva in corso” (The Telegraph, 9.9.23). Risultato: fallimento totale della controffensiva. I russi da ottobre stanno conquistando 100 km quadrati di territorio al mese. Petraeus: “I russi hanno perso un’enorme quantità di corazzati. Adesso la loro potenza si è ridotta” (The New Eastern European, 19.2.24). Risultato: “Mosca attacca su tutta la linea del fronte” (Corriere della sera, 12.4.24). Macron: “Il fronte ucraino potrebbe crollare. Se succederà, manderemo sul terreno i nostri soldati”. In conclusione, è vera più che mai la frase di Leonardo Sciascia: “È ormai difficile incontrare un intelligente che non sia un cretino”. Petraeus ne è la prova.
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