È allarme pesticidi in Italia e non solo: l’Unione europea, al fine di creare un futuro più sostenibile, ha chiesto al Paese di ridurre il loro utilizzo del 62% entro il 2030. I prodotti usati in agricoltura, infatti, sono composti da sostanze chimiche di sintesi pervasive, persistenti e pericolose sia per l’ambiente che per la salute delle persone.
Pesticidi, quando li cerchi li trovi
L’iniziativa Good Food Good Farmig ha condotto un Check Up europeo sui pesticidi che ha evidenziato che una persona su tre è contaminata nei capelli (28% del campione esaminato) mentre 25 pesticidi su 30 esaminati sono stati rinvenuti nei campioni (80% di quelli ricercati).
Il Check Up per la ricerca dei pesticidi nei capelli è stato illustrati in un report pubblicato dalla Coalizione europea Good Food Good Farming alla meta di ottobre 2022 e si basa su un assioma ben preciso: “I pesticidi quando li cerchi li trovi ormai ovunque, nelle persone, nelle acque, nel suolo”. Sull’argomento, si inserisce anche la simbolica attività di citizen scienze con la quale 300 persone provenienti da tutti il Vecchio Continenti hanno scelto di sottoporsi volontariamente all’analisi dei propri capelli per consentire agli scienziati di individuare 30 pesticidi usati con elevata frequenza in agricoltura nei Paesi europei. I risultati sono eloquenti con una persona su 3 che è risultata contaminata e 25 dei 30 pesticidi individuati nel campione.
Una persona su tre è contaminata da sostanze chimiche persistenti e pericolosa
“Questo nostro Check Up, che ha certamente un valore simbolico considerato il basso numero di campioni esaminati, conferma in ogni caso un segnale di allarme per la diffusa contaminazione da pesticidi anche nelle persone oltre che nelle diverse matrici ambientali prese fino ad oggi in esame”, hanno dichiarato le Associazioni che fanno parte della Coalizione #CambiamoAgricoltura che ha promosso in Italia l’azione volontaria dei cittadini, con il contributo di Fondazione Cariplo.
“È importante, dunque, che si realizzi al più presto una ricerca diffusa a livello nazionale sulla contaminazione da pesticidi nelle persone e nel suolo dei terreni agricoli, oltre alle analisi già condotte per la ricerca delle sostanze chimiche di sintesi negli alimenti e nelle acque”, hanno precisato le Associazioni.
In Ue, l’Italia è uno dei primi Paesi – insieme a Germania, Francia e Spagna – per consumo di pesticidi. I quattro Stati coprono da soli il 75% del numero totale di prodotti chimici venduti in Europa. Il primo Paese per consumi è la Spagna: seguono Italia, Francia e Germani.
Al fine di diminuire l’uso dei pesticidi, sono state indicate le Strategie Ue “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” che dovrebbero consentire ai vari Stati di ridurre i consumi del 50% entro il 2030. Per raggiugere l’obiettivo, la Commissione europea ha presentato una proposta di Regolamento Ue lo scorso 22 giugno che fissa obiettivi specifici vincolanti per i singoli Stati membri. In questo contesto, l’Italia è stata sollecitata a ridurre il ricorso ai pesticidi del 62% entro il 2030. Il target europeo ha scatenato polemiche nel settore delle Associazioni agricole e dell’industria dei pesticidi, resistenti ai cambiamenti. Il futuro del Paese verrà stabilito nei prossimi mesi quando il Regolamento verrà discusso e approvato dal Parlamento europeo.
È allarme pesticidi in Italia
Intanto, la catastrofica situazione politica esistente, ha portato l’Italia ad accumulare un grave ritardo nell’attuazione della Direttiva Ue pesticidi 2009/128/EC, con il Piano di Aziona Nazionale (PAN)
sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari scaduto dal febbraio 2019 e un Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022 trasmesso alla Commissione UE il 30 settembre scorso, inadeguato per conseguire l’obiettivo della riduzione del 62% dell’uso dei pesticidi entro il 2030.
Le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura, inoltre, hanno sottolineato che “il nuovo Governo ed i Parlamentari italiani dovranno dimostrare di avere a cuore la salute dei cittadini e dell’ambiente sostenendo con convinzione la proposta di Regolamento della Commissione UE e sanare la grave lacuna dell’assenza di un Piano nazionale per la riduzione dei pesticidi, senza cedere alle potenti lobby agricole e dell’industria dei veleni”, e che “il vero motore della transizione ecologica della nostra agricoltura dovranno essere i cittadini con le loro scelte di consumo responsabili in grado di sostenere la crescita dei consumi dei prodotti biologici, liberi da pesticidi, come già accaduto con l’olio di palma”.
Alla luce delle considerazioni esternate, a partire da giovedì 13 ottobre, la Coalizione ha fatto partire una campagna di comunicazione sui Social network totalmente dedicata ai pesticidi e all’agroecologia per sensibilizzare i cittadini, sostenere la proposta di Regolamento della Commissione Ue e per dare vita a un futuro più sostenibile.