Impresentabili persino per gli impresentabili. Il Rassemblement National di Marine Le Pen non nasconde i suoi dubbi su Roberto Vannacci, europarlamentare eletto tra le file della Lega. A dirlo chiaramente è Jean-Philippe Tanguy: France Press spiega che il partito francese si oppone all’elezione di Vannacci come vicepresidente del gruppo dei Patrioti creato dal premier ungherese Viktor Orban.
Le parole di Tanguy non sono di poco conto, considerando il suo peso nel partito, tanto da essere uno dei nomi che circolavano tra quelli dei possibili ministri in caso di vittoria del Rn alle legislative. Per Tanguy la scelta di Vannacci nasce da un annuncio “unilaterale” della Lega, ma bisognerebbe invece chiedere a Matteo Salvini di scegliere qualche altra figura al suo posto.
Le Pen contro Vannacci come vicepresidente del gruppo dei Patrioti
Le cose, però, sono andate un po’ diversamente da come spiegato dai francesi. L’elezione di Vannacci – così come quella del presidente del gruppo, Jordan Bardella – è avvenuta per acclamazione in un pacchetto unico con altri cinque vicepresidenti. Il nome del generale in effetti non piace proprio a Bardella, che a inizio giugno aveva criticato l’allora candidato leghista, bocciando le sue uscite “omofobe”.
L’elezione a vicepresidente di Vannacci è stata criticata in Francia, dove sono state evidenziate le posizioni del generale controverse su diversi aspetti, soprattutto quello in tema di omosessualità. La conclusione è che persino per il partito di Le Pen il generale si spinge troppo oltre i limiti. Un caso che però non sembra destinato a chiudersi facilmente: la frittata, ormai, è fatta con la nomina già avvenuta. E tornare indietro è difficile.