L’abitazione di Marcello Dell’Utri è stata perquisita su disposizione della procura di Firenze nell’ambito dell’inchiesta sui mandanti delle stragi di mafia del 1993. La notizia, riportata dal quotidiano la Repubblica, viene confermata da fonti della procura sull’attività svolta mercoledì dagli investigatori della Dia di Firenze e di Milano.
La perquisizione ha riguardato anche gli uffici di Dell’Utri a Milano, con il sequestro di elementi ritenuti utili per le indagini. L’indagato verrà inoltre interrogato a Firenze il 18 luglio.
L’accusa verso Dell’Utri: “Le stragi per favorire l’ascesa di Berlusconi”
Repubblica spiega che la procura di Firenze ritiene che Dell’Utri abbia istigato e sollecitato il boss Graviano “a organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia, fondata da Silvio Berlusconi, al quale ha fattivamente contribuito Dell’Utri, nel quadro di un accordo, consistito nello scambio tra l’effettuazione, prima, da parte di Cosa nostra, di stragi, e poi, a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, a fronte della promessa da parte di Dell’Utri, che era il tramite di Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del Governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa nostra in tema di trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro di patrimoni”.
Inoltre si parla dell’appoggio elettorale di “Cosa nostra in occasione delle elezioni politiche del marzo 1994″. Gli inquirenti ritengono che le stragi del 1993 avessero l’obiettivo di “indebolire il governo Ciampi” e “diffondere il panico e la paura tra i cittadini, in modo da favorire l’affermazione del progetto politico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri“.
Per i magistrati l’accordo “stragista” avrebbe avuto uno scopo politico. Si fa riferimento, in particolare, al mancato attentato allo Stato Olimpico di Roma, che avrebbe dovuto uccidere decine di carabinieri in servizio il 23 gennaio 1994. I pm sottolineano come fosse previsto tre giorni prima della discesa in campo di Berlusconi.
Renzi attacca la procura di Firenze
Matteo Renzi va all’attacco della procura di Firenze: facendo riferimento alle indagini sulle stragi di mafia afferma che “siamo oltre il ridicolo”. Il leader di Italia Viva attacca: “Questa procura insegue la visibilità mediatica dei processi politici ma nel frattempo decide di non sgomberare un hotel abusivamente occupato da cui scompare una bambina di cinque anni. Lo stesso ufficio che anziché occuparsi dei reati commessi a Firenze nel 2023 sogna di riscrivere la storia di trent’anni fa”.
L’ex presidente del Consiglio conclude: “Mai vista una procura più delegittimata e squalificata: inseguono il fantasma di Berlusconi e non toccano il racket delle occupazioni abusive. Ma non si rendono conto che sta diventando imbarazzante prima che incredibile?”.