A leggere le dichiarazioni di Stellantis, l’ennesimo calo delle immatricolazioni sembra un successo. Certo, nel quarto trimestre dell’anno la flessione si è leggermente ridotta, ma i dati restano negativi. Negli ultimi tre mesi del 2024 Stellantis ha effettuato 1.395.000 consegne di veicoli a livello mondiale, in calo del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Meglio, come detto, del -20% fatto registrare nel terzo trimestre, ma la situazione resta complicata.
Il gruppo sottolinea come il miglioramento dei dati derivi dalla conclusione delle azioni di riduzione delle scorte, insieme al “lancio di nuovi prodotti in Europa” che avrebbero parzialmente rilanciato le vendite. Il calo delle consegne è in effetti del 28% in Nord America, con la fine della riduzione delle scorte negli Usa dove le vendite sono calate solamente del 5%. In Europa invece la flessione delle consegne è del 6%, mentre si registra una crescita del 12% in Sud America. L’andamento delle consegne è in linea con quello delle vendite, con un calo complessivo del 5% circa.
Non solo Stellantis, prosegue la crisi dell’automotive
Ma se Stellantis non sorride, di certo non c’è nessuno che possa gioire in Europa nel settore dell’automotive. A confermarlo è Sigrid de Vries, direttrice generale di Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili, che parla di numeri che “destano preoccupazione”. De Vries si riferisce alle immatricolazioni del 2024, i cui dati definitivi arriveranno solamente la prossima settimana, ma che – secondo le attuali stime – fanno segnare un aumento complessivo nell’anno che è stato soltanto dello 0,8% rispetto al 2023.
Parliamo di poco più di 10,6 milioni di vetture immatricolate, con un livello di nuove vendite che è ancora del 18,4% più basso rispetto a quello del 2019, ovvero prima della pandemia di Covid. E le cose non andranno meglio quest’anno. O, almeno, non più di tanto. Sempre de Vries, parlando in conferenza stampa al Motor Show di Bruxelles, ha spiegato anche che secondo gli analisti di mercato nel 2025 è prevista solamente “una modesta crescita”. Insomma, la fine della crisi per il settore automotive resta lontana. E se lo è per tutto il comparto, lo è ancor di più per Stellantis: il gruppo continua a perdere quote di mercato e il calo delle vendite si riflette su quello della produzione in Italia, con gli stabilimenti sempre più in crisi. Nonostante un piano per l’Italia che, però, prevede ancora un anno di sacrifici prima di un possibile rilancio nel 2026.