Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, assicura che Israele non cercherà né di governare né di occupare Gaza. In un’intervista a Fox News, Netanyahu sostiene però che una “forza credibile” sarà necessaria “per entrare nell’enclave palestinese, se necessario, per prevenire l’emergere di minacce militari”.
Il premier israeliano ritiene che sia “chiaro come deve essere il futuro di Gaza. Hamas sarà andata: dobbiamo distruggerla per il bene di tutti, per il bene della civiltà e per il bene dei palestinesi e degli israeliani”.
La guerra di Israele a Gaza
Netanyahu spiega nell’intervista che il suo governo non è d’accordo a un cessate il fuoco a Gaza, perché “significherebbe arrendersi a Hamas, arrendersi al terrore e alla vittoria dell’asse del male dell’Iran. Non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi”.
La battaglia “contro Hamas”, quindi, “continua, ma in aree specifiche e per un certo periodo, qualche ora qui e qualche ora là: vogliamo facilitare il passaggio sicuro dei civili”.
Intanto l’esercito israeliano ha comunicato di aver ucciso la notte scorsa, a Jabalya (nel nord della Striscia), due capi di Hamas dell’Unità Nukbha che avrebbero preso parte all’attacco del 7 ottobre. Si tratterebbe di Ahmed Musa e Omar Al-Hindi. Insieme a loro è stato ucciso il capo dell’Unità dei cecchini della Brigata nord di Hamas, Mohammed Kahlout.
L’Iran parla di espansione della guerra
Secondo il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amirabdollahian, la guerra potrebbe espandersi. In una conversazione telefonica con il suo omologo del Qatar, Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, il ministro iraniano ha spiegato che “a causa dell’aumento dell’intensità della guerra contro i residenti civili di Gaza, l’espansione della portata della guerra è diventata inevitabile”.