Vladimir Putin ha dichiarato che “quasi tutti i cereali esportati dall’Ucraina non vengono inviati nei Paesi in via di sviluppo e nei Paesi più poveri, ma nei Paesi dell’Unione europea”, il che rappresenta un rischio di “catastrofe umanitaria senza precedenti”.
Vladimir Putin proporrà ad Erdogan di limitare l’esportazione di cereali e altri prodotti alimentari
“Forse dovremmo pensare a come limitare in questo modo l’esportazione di cereali e altri prodotti alimentari?”, ha proseguito il presidente russo annunciando che su questo tema intenderà confrontarsi con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdoğan.
Putin, intervenendo al forum economico a Vladivostok, ha negato che Mosca stia usando l’energia come “arma” contro l’Europa, nonostante la Russia abbia interrotto le forniture di gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 1 affermando che lo stop è chiaramente legato alle sanzioni imposte dall’Ue.
Gli occidentali, ha aggiunto il presidente russo, “dicono che la Russia usa l’energia come arma”. “Un’altra sciocchezza! Che arma usiamo? Forniamo quanto necessario in base alle richieste avanzate” dai Paesi importatori.
“È impossibile isolare la Russia. La Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa dell’Operazione speciale”
Putin ha poi ribadito, come aveva già fatto in passato, che “è impossibile isolare la Russia”, con riferimento alle sanzioni occidentali aggiungendo che “la Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa dell’Operazione speciale, ma ha anzi rafforzato la propria sovranità”. Il leader russo si è detto certo che “l’economia globale attraversa un periodo difficile, ma la logica della cooperazione vincerà sicuramente”.
Le sanzioni imposte dai Paesi occidentali costituiscono “una minaccia al mondo intero”
Le sanzioni imposte dai Paesi occidentali per Putin costituiscono “una minaccia al mondo intero”. “La pandemia – ha aggiunto – è stata rimpiazzata da nuove sfide globali che pongono una sfida al mondo intero. Mi riferisco alla frenesia delle sanzioni occidentali, agli aggressivi tentativo (dell’Occidente) di imporre un modello di comportamento ad altri Paesi, privandoli di sovranità e soggiogandoli al suo volere”.
Parlando sempre delle sanzioni occidentali, il capo del Cremlino ha detto ancora che “non c’è nulla di nuovo in questo, è una politica che per decenni l’Occidente ha perseguito collettivamente”.
“Il movente di questi processi – ha proseguito il presidente russo da Vladivostok – era lo sfuggente predominio degli Stati Uniti nell’economia globale, oltre all’ostinato rifiuto, o forse l’incapacità delle élite occidentali di vedere e riconoscere fatti obiettivi”.
Secondo Putin, infatti, “cambiamenti irreversibili, si potrebbe dire ‘tettonici’ sono avvenuti di recente nel sistema di relazioni internazionali”, come “il ruolo cresciuto in modo significativo dei Paesi dell’Asia-Pacifico, che si sviluppano in modo dinamico”.
Stop a gas, petrolio e carbone ai Paesi che imporranno il price cap sulle forniture russe
La Russia, ha avvertito ancora Putin nel corso del suo intervento al Forum di Vladivostok, non fornirà più né petrolio né gas a quei Paesi occidentali che imporranno un price cap sulle forniture energetiche russe. “Non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente”, ha aggiunto il presidente russo.