“Se si vuole davvero un accordo di pace, è normale invitare tutte le parti in causa”. Parla l’avvocato Anna Egidia Catenaro (Avvocatura in Missione): “Serve un Osservatorio parlamentare”

"Se si vuole davvero fare un accordo di pace sull'Ucraina, è normale invitare tutte le parti in causa". Parla l'avvocato Catenaro.

“Se si vuole davvero un accordo di pace, è normale invitare tutte le parti in causa”. Parla l’avvocato Anna Egidia Catenaro (Avvocatura in Missione): “Serve un Osservatorio parlamentare”

Per l’Occidente, la pace in Ucraina è necessaria ma si può ottenere solo finanziando Kiev e cercando di sconfiggere sul campo Putin. Anna Egidia Catenaro, avvocato e presidente dell’associazione Avvocatura in Missione, è questo il modo giusto per concludere il conflitto?
“Da avvocato le posso dire che in un negoziato non si può partire dalla posizione in cui c’è un vincitore e un vinto, perché bisogna trovare una via di mezzo dove ognuna delle parti deve concedere qualcosa e al contempo ottenere qualcos’altro. Detto questo, il modo giusto per arrivare alla pace cercheremo di trovarlo domani (oggi per chi legge, ndr) al convegno di Avvocatura in Missione, dove ci sarà l’intervento di Luca Fratini, del Ministero degli Affari Esteri, e a seguire quello di numerosi senatori”.

Pochi giorni fa c’è stato il summit di pace in Svizzera, a cui non è stata nemmeno invitata la Russia. Come si può pensare di chiudere le ostilità senza sentire Putin?
“Mi limito a far notare che, se si vuole davvero fare un accordo di pace, è normale invitare tutte le parti in causa”.

Domani (oggi per chi legge) c’è il convegno sulla pace da lei organizzato. Ci può anticipare cosa chiederete?
“Noi speriamo che dal convegno, a cui parteciperanno senatori di ogni schieramento, possa emergere un osservatorio parlamentare per la pace, così che l’Italia si possa presentare agli occhi degli italiani, ma anche dell’Europa, come la nazione che vuole lavorare per la pace. Un convegno con cui sono sicura che riusciremo a scrivere una pagina di storia diversa”.