“La strage di Ustica, che 40 anni fa costò la vita a 81 persone, è una delle ferite più profonde nella storia del nostro Paese. L’impegno del Governo e delle istituzioni nella ricerca della verità non deve conoscere soste. La memoria da sola non basta: le vittime e i loro familiari meritano giustizia”. E’ quanto ha scritto su Facebook il premier, Giuseppe Conte, a proposito delle celebrazioni di ieri per il quarantennale della strage di Ustica (27 giugno 1980, 81 morti).
“La volontà dell’esecutivo di fare chiarezza su quanto accadde nel cielo di Ustica la sera del 27 giugno 1980 – ha aggiunto il presidente del Consiglio – non sarà un impegno isolato. È nostra intenzione far luce anche su tutte le altre pagine buie che hanno segnato la storia della nostra Repubblica e su cui continuano ad aleggiare troppi misteri insoluti. Ho confermato al viceministro dell’Interno Vito Crimi l’incarico di seguire i lavori del Comitato consultivo sulle attività di versamento all’Archivio centrale dello Stato e agli Archivi di Stato della documentazione in possesso delle amministrazioni dello Stato”.
“Il Comitato – scrive ancora Conte -, costituito in attuazione della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 aprile 2014, è composto dai rappresentanti delle amministrazioni interessate ai versamenti documentali, nonché dai rappresentanti delle associazioni dei familiari delle vittime del terrorismo. Sto lavorando a una nuova direttiva che consenta di allargare il perimetro di queste ricerche e che venga incontro alle esigenze manifestate dalle associazioni dei familiari delle vittime durante i lavori del Comitato nel corso del 2019. Non devono esserci più veli a coprire le pagine più tragiche della nostra storia nazionale”.
“Le dichiarazioni del Presidente del Senato e del Presidente del Consiglio sul tema desecretazioni sono un segnale importante” ha commentato il presidente della Camera, Roberto Fico, secondo cui “ora tutti insieme continuiamo nel lavoro di declassificazione e digitalizzazione e diamo una svolta definitiva alla tante ingiustizie e verità mancanti degli ultimi decenni. Cambiamo il Paese per guardare al futuro. È arrivato il momento”.